Carla d’Alessandro: l’amore per la scrittura

MariaPia Vicinanza

Scrivere per amore…e per passione” E’ quanto viene fuori dalla graffiante penna di Carla D’Alessandro, che continua a mietere conensi in certami a carattere anche nazionale. La nostra curiosità ha drizzato il cursore su di lei, entrando quasi nello scrigno sacro di memorie ed emozioni

Come è nata la sua passione per la scrittura?

La passione per la scrittura è nata da bambina. Quando ho imparato a scrivere e a leggere sono stata subito attratta dalla lettura e prima ancora, quando non sapevo leggere e scrivere mi piaceva ascoltare le fiabe e le favole che mia mamma leggeva o inventava. Crescendo ho sempre più amato la lettura e i grandi autori della Letteratura, iniziando a scrivere poesie e racconti già tra i tredici e i quindici anni.

Chi l’ha spinta a scrivere e poi a pubblicare le prime poesie?

Sicuramente mia madre! È stata lei ad incoraggiarmi a scrivere i miei testi sia in prosa che in poesia. A ventitré anni ho iniziato a collaborare con diverse riviste, in primis L’Acerba di Ascoli Piceno col direttore Angelo Guacci, Il Castello di Cava dei Tirreni, direttore avv. Domenico Apicella, Fiorisce un Cenacolo direttore poeta Carmine Manzi, Brontolo di Salerno direttore Nello Tortora. Tutti questi direttori mi hanno sempre attestato la loro stima e spronato a coltivare la mia passione per la poesia e la narrazione di storie.

Quando ha pubblicato i primi libri?

Il primo libro La mia bambola di carta pestata edito Galzerano l’ho pubblicato nel 1976 e fu la poetessa Matilde Tortora, che leggendo le mie poesie mi spinse a pubblicarle, e realizzando poi la pubblicazione grazie all’apporto economico di mia madre. Mia mamma aveva piacere ad ascoltare i miei versi e le mie storie. Nel mio cuore ci sarà sempre un grande amore e un’immensa riconoscenza per lei perché mi è stata sempre accanto col suo silenzioso orgoglio materno. Quando nel 2005 ho pubblicato il secondo libro di poesie L’amore della vita Menna editore, mia mamma non era più al mio fianco ma sono sicura che dal suo cielo avrà seguito anche questa pubblicazione.

Quale pensiero è alla base della sua formazione?

Sono stata sempre convinta fin da ragazzina che bisogna studiare e prepararsi, e questo convincimento mi ha seguita lungo tutto il corso della mia formazione dalle Elementari all’Università e anche nello svolgimento del mio lavoro di insegnante.

Lo stesso discorso è valevole per la scrittura, che bisogna affrontare con grande umiltà. Accanto all’ispirazione e alla sensibilità c’è bisogno di leggere e studiare molto i grandi autori, apprendendo da essi le tecniche di scrittura e capire come affinare la propria sensibilità per esprimere con le sfumature delle parole quanto abbiamo dentro, raccontando una storia o esprimendo le emozioni più segrete e universali attraverso i versi della poesia.

Da dove nasce l’ispirazione per scrivere?

Un racconto può nascere dall’osservazione di una persona che mi trasmette degli input per cucirgli addosso una storia reale o fantastica, caratterizzandolo con sfaccettature psicologiche. La poesia invece è un attimo, è una sensazione per cui subito la devo scrivere, per non perdere il suono dei versi, per poi limarli seguendo l’armonia insita nella poesia.

Quali autori predilige e quali quelli che hanno segnato la sua formazione?

Le mie letture sono state varie da La coscienza di Zeno di Italo Svevo, Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, Ninfa Plebea di Domenico Rea e tanti altri ancora che sarebbe difficile elencare.  Amo profondamente i libri di Andrea Camilleri dalla serie del Commissario Montalbano compreso l’ultimo Riccardino fino a Ora dimmi di te. Lettera a Matilda; in questo periodo, inoltre, sto anche apprezzando molto i romanzi di Maurizio De Giovanni. La mia formazione poetica pregressa inizia con i poeti latini Saffo, Ovidio, Catullo passando per Dante, giungere a Leopardi il mio primo amore poetico, seguito da Montale e Ungaretti. Mi piace Alda Merini, specie nella sua ultima produzione poetica e il poeta greco Nikiforos Vrettakos del quale ammiro il lirico verseggiare.

Quale premio l’ha emozionata di più?

In più di quarant’anni di partecipazione ai premi letterari ho avuto molti riconoscimenti ed è difficile scegliere perché ogni premio ha una sua importanza. Ricordo però con piacere uno dei premi più lontani nel tempo Il Castello d’argento dell’avv. Domenico Apicella di Cava dei Tirreni, il riconoscimento di Donna dell’anno per la cultura 2015 alla XXV edizione del Premio Dimensione Donna di Agropoli, nel 2017 l’Encomio del comune di Acerno per il mio naturale legame con la comunità Acernese.

Nel 2020 ha pubblicato Raccontami, da dove nasce questo nuovo libro?

Raccontami edito Il Saggio uscito a giugno del 2020, è un libro formato da venti racconti, che ho deciso di pubblicare, dopo vari anni che era nel cassetto. Raccontami accoglie racconti realistici e fantastici. Gli uni e gli altri hanno in comune il vivere con tutte le sue sfaccettature, che i diversi personaggi mostrano. Le vicende reali sono nate, osservando i fatti che fanno parte della vita di tutti i giorni mentre le narrazioni talvolta fantastiche rivelano storie che forse ognuno di noi vorrebbe vivere. Il vivere è al centro dei racconti con tutte le sfaccettature dei diversi caratteri. Ogni vicenda narrata mi è cara perché è una tappa della mia maturazione per avere la forza di affrontare la quotidianità senza affogare nello sconforto, trovando l’energia per proseguire la scrittura dell’esistenza. Il linguaggio è leggero perché penso che la parola debba innanzitutto rispettare la sensibilità del lettore, dandogli conforto e aiuto nel vivere quotidiano.

Quali progetti, legati alla sua attività, ha per il futuro?

Penso di pubblicare gli altri libri che ho nel cassetto: due libri di poesie, un altro testo formato da trenta racconti e un libro di racconti per bambini Quaranta racconti in quaranta parole. È un testo sul quale ho lavorato due anni perché ogni storia è formata da quaranta parole. Spero di ultimare e pubblicare il romanzo Polvere di vento che sto scrivendo. Cerco di far conoscere la cultura e ciò che faccio attraverso la mia pagina facebook.com/carladalessandropoesia, con essa mantengo i contatti con le persone che mi seguono.  L’augurio che mi faccio è di continuare ad avere la passione per la scrittura, perché attraverso lo scrivere esprimo le mie emozioni e sensazioni, e al tempo stesso mi dà la forza di affrontare la vita con tutte le sue gioie e dolori. La vita è unica, bisogna viverla e farla vivere anche attraverso la parola, oltre la propria essenza caduca.