Nocera Inferiore: Centro Studi Villa dei Fiori, diffida a perpetrare diffusione del dumping contrattuale

Martedì 6 luglio la Regione si incontrerà con le associazioni datoriali per affrontare il problema delle tariffe ex art. 26/833 e la propensione ci risulta sia quella di perpetrare l’assegnazione di tariffe indifferenziate. A tale proposito precisiamo quanto segue:

Il problema del dumping contrattuale sta diventando sempre più devastante e, giustamente, è sempre più al centro dell’attenzione e della mobilitazione delle OO.SS.

Lo testimonia il fatto che negli ultimi anni le tipologie di contratto siano passate da 300 a oltre 900, con una esplosione di contratti “pirata” il cui unico obiettivo è fare dumping contrattuale a danno dei lavoratori.

Il dumping contrattuale è sempre inaccettabile e pericoloso, anche nelle fasi di crisi, ma lo è tanto più in una fase di ripresa e resilienza come quella dei prossimi anni. Diventa però assolutamente intollerabile se fosse sollecitato e incentivato da un ente pubblico quale la Regione e per servizi di interesse generale come quelli sanitari.

 L’esempio della riabilitazione nella Regione Campania è indicativo: il contratto di riferimento, quello AIOP/ARIS riabilitazione, è adottato solo dal 40% dei centri. L’altro 60% adotta contratti diversi, ovviamente più vantaggiosi per l’impresa a danno dei lavoratori.

Vediamo le differenze:

Sul costo del lavoro:

come è chiaro dalla tabella, il risparmio rispetto a coloro che applicano il contratto AIOP va dal 14,90 % dell’AIAS fino al 34,04 di chi applica in modo improprio il contratto ARIS RSA,

Questo determina minori costi sul fatturato:

si va da un minor costo sul fatturato del 9% dell’AIAS al 18% di coloro che applicano impropriamente il contratto ARIS RSA. Facendo un calcolo sulla media semplice questo significa 23 milioni di euro l’anno sul budget della riabilitazione a danno dei lavoratori.

 

  1. Tutto ciò determina una situazione di concorrenza sleale in cui soggetti che offrono gli stessi servizi con lo stesso riconoscimento economico, in verità operano in condizioni del tutto diverse con forte svantaggio per coloro che applicano il contratto di rifermento più favorevole ai lavoratori.

 

  1. Inoltre ciò determina conseguenze pesanti a) sulla qualità dei servizi per i cittadini da parte di strutture che, in quanto accreditate, rappresentano il Servizio sanitario pubblico; b) sui livelli occupazionali tutti i contratti prevedono 38 o 40 ore di lavoro settimanale anziché 36 del contratto AIOP

Che fare?

La nostra richiesta è che la Regione Campania diventi un esempio e un dirompente punto di riferimento nazionale nel contrastare questo fenomeno devastante.

Ciò in un modo semplicissimo: stabilendo come requisito essenziale dell’accreditamento l’applicazione del CCNL di riferimento per la sanità privata e più vicino a quello della sanità pubblica, ovvero quello AIOP-ARIS per la riabilitazione.

Infatti risulta inconcepibile come tra i requisiti richiesti per l’accreditamento (mq. per posto letto, spazi di vivibilità interni ed esterni, numero e qualità del personale) non sia previsto quello fondamentale del CCNL applicato, necessario per garantire la qualità della assistenza.

In via subordinata, ma solo in via subordinata, i contratti che fanno riferimento ad altre Associazioni, come l’ANFFAS o l’AIAS, dovrebbero essere classificati in fascia B e gli altri ancora in fascia C con tariffe differenziate.

In questo modo si riuscirà finalmente a spezzare il circolo vizioso che rischia di abbattere decenni di lotte per i diritti dei lavoratori, danneggiare ulteriormente le imprese virtuose che adottano i contratti più tutelanti, abbassare la qualità dei servizi ai cittadini. Tutto il contrario di “ripresa e resilienza”.

Chiediamo inoltre che venga riconosciuto il ristoro immediato del 100% dell’aumento del contratto AIOP/ARIS riabilitazione, inclusa l’una tantum.

Va da sé che se nella riunione del 6 luglio si dovesse perseverare sulla linea di voler adottare tariffe indifferenziate sarà nostro dovere ricorrere in tutte le sedi per far cessare questa iniquità che danneggia il SSR della Campania e che umilia migliaia di lavoratori e le imprese accreditate impegnate quotidianamente nel fornire un servizio di eccellenza premiando, e non invece mortificando, la forza lavoro.

Ringraziandovi per l’attenzione restiamo in attesa di una vostra convocazione per un confronto operativo.

Dott. Francesco D’addino

in rappresentanza dei Centri di

riabilitazione ex. Art. 26 che applicano

il contratto AIOP/ARIS riabilitazione