Nocera Inferiore: Centro Studi Villa dei Fiori “Dumping contrattuale, proposte contro fenomeno sempre più devastante”, lettera a vertici sindacali e aziendali

Il problema del dumping contrattuale sta diventando sempre più devastante e, giustamente, è sempre più al centro dell’attenzione e della mobilitazione delle OO.SS.

Lo testimonia il fatto che negli ultimi anni le tipologie di contratto siano passate da 300 a oltre 900, con una esplosione di contratti “pirata” il cui unico obiettivo è fare dumping contrattuale a danno dei lavoratori.

Come Centro Studi ce ne siamo occupati molto, anche in collaborazione con i sindacati, con particolare riferimento alla Campania e ai contratti per la riabilitazione ex art. 26.

Diciamo subito che il dumping contrattuale è sempre inaccettabile e pericoloso, anche nelle fasi di crisi, ma lo è tanto più in una fase di ripresa e resilienza come quella dei prossimi anni. Ma diventa assolutamente intollerabile se sollecitato e incentivato da un ente pubblico quale la Regione e per servizi di interesse generale come quelli sanitari.

L’esempio della riabilitazione nella Regione Campania è indicativo: il contratto di riferimento, quello AIOP/ARIS riabilitazione, è adottato solo dal 40% dei centri. L’altro 60%   adotta contratti diversi, ovviamente più vantaggiosi per l’impresa a danno dei lavoratori.  I Centri che adottano contratti minori, per non dire pirata, a parità di tariffa hanno costi inferiori sul fatturato fino al 16 % rispetto a quelli che adottano i contratti AIOP/ARIS riabilitazione. Ancora più clamorose sono le cifre per i centri ex art. 26 che adottano contratti specifici per le RSA, come quello ARIS RSA, con minori costi sul fatturato del 18 %. Facendo un calcolo sulla media semplice tutto questo significa 23 milioni di euro l’anno tolti ai lavoratori. Senza contare: a) le conseguenze sulla qualità dei servizi per i cittadini da parte di strutture che, in quanto accreditate, rappresentano il Servizio sanitario pubblico; b) il notevole danno all’occupazione.

Che fare? Le nostre proposte sono queste:

–          a livello nazionale è necessario emendare il D.lgs. 502/92, un testo vecchissimo e anacronistico che viene usato per negare la differenziazione delle tariffe sulla base dei contratti adottati. L’emendamento che proponiamo per l’articolo 8 sexies c. 5 del D.Lgs 502/92 è il seguente:

le tariffe vanno determinate sulla base del costo della vita, in base ai costi standard di produzione e di quote standard di costi generali e sul CCNL applicato, dando preferenza al contratto leader del settore più vicino al CCNL del SSN dal punto di vista normativo ed economico”.           

–  A livello regionale riteniamo che la Regione Campania possa dare l’esempio e diventare un dirompente punto di riferimento nazionale in un modo semplicissimo: stabilendo come requisito essenziale dell’accreditamento l’applicazione del CCNL di riferimento e più vicino a quello della sanità pubblica, ovvero quello AIOP-ARIS per la riabilitazione. In via subordinata, ma solo in via subordinata, i contratti che fanno riferimento ad altre Associazioni, come l’ANFFAS o l’AIAS, dovrebbero essere classificati in fascia B e gli altri ancora in fascia C con rette differenziate.

In questo modo si riuscirà finalmente a spezzare il circolo vizioso che rischia di abbattere decenni di lotte per i diritti dei lavoratori, danneggiare ulteriormente le imprese virtuose che adottano i contratti più tutelanti, abbassare la qualità dei servizi ai cittadini. Tutto il contrario di “ripresa e resilienza”.

Ringraziandovi per l’attenzione restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento e confronto operativo.

Il Direttore Scientifico

Francesco D’Addino