La Voce e la Vita della Chiesa: “La tempesta placata”

Diac. Francesco Giglio

XII Domenica del Tempo Ordinario

Pensiero del giorno:  “Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza per il suo consacrato”.

Riflessione del giorno:  “Salva il tuo popolo, o Signore, e benedici la tua eredità, sii il nostro pastore e sostegno per sempre”.

In quel tempo, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”. (Mc 4, 35-41)

Gesù infatti non è solo Dio, ma è anche uomo come noi, eccetto il peccato. E come noi: mangia, beve, suda, si affatica e dorme anche, quando non prega di notte. Oggi leggiamo come gli Apostoli, congedata la folla, lo presero con loro, così com’era, nella barca; ed egli si addormentò subito per la troppa stanchezza. Mentre dormiva così bene non si era nemmeno accorto che infuriava una grande tempesta di vento e che le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Allora lo svegliarono e Egli si destò, minacciò il vento che cessò e ci fu grande bonaccia. Gli Apostoli furono presi da grande timore e dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?…”. Costui è Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente. Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create, nei Cieli e sulla terra. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria, e si è fatto uomo…, come ripetiamo nel Credo, ogni domenica.

Nel racconto della tempesta placata, quelli che si dirigono in barca “verso l’altra riva” sono simbolo di tutti i missionari. L’annuncio della “buona notizia” è ostacolata dal male e questo male è rappresentato dalla tempesta. Dinanzi alle difficoltà la paura sembra più forte della fede. Le prime comunità, riflettendo su questo racconto evangelico, vedono rispecchiata la loro situazione di dubbio, di paura, di codardia. Non conoscendo ancora bene Gesù e si domandavano anche loro: “Chi è costui?”. San Marco, con questo miracolo, ci mostra che Gesù ha lo stesso potere di Dio. Egli ci offre una catechesi molto precisa di chi è Gesù e di come dobbiamo essere noi suoi discepoli: credenti, coraggiosi, sereni anche quando le difficoltà incombono e Dio sembra essersi addormentato.

Carissimi, nella nostra vita di ogni giorno quanta acqua entra anche nella nostra barca… quante tempeste!… Ma niente paura: c’è Gesù! Chi ha davvero fede in Lui e nella sua divina presenza d’amore non avrà mai paura di nulla: non avrà paura nemmeno della morte, perché Egli l’ha vinta ed è risorto: Egli è la Risurrezione e la Vita eterna. Egli è sempre con noi.