Campania: Legambiente, Voler Bene all’Italia 2021, transizione ecologica e digitale passa da piccoli Comuni

Da sempre tessuto identitario del Sistema Paese, ma per troppo tempo relegati ai margini dell’agenda politica nazionale, i piccoli Comuni pagano anni di isolamento e scarsi investimenti in infrastrutture reali e digitali che contribuiscono a uno spopolamento oggi apparentemente inarrestabile. Sul fronte digitale, in particolare, in oltre 2.100 dei 7 mila centri italiani che ricadono nelle cosiddette “aree bianche” – di cui la maggior parte è costituita da piccoli Comuni – è oggi attivo il servizio di connessione, mentre in altri 3.200 Comuni sono in corso i lavori, all’interno di un percorso di realizzazione della BUL (banda ultra larga) che riguarda le aree più marginali rispetto agli interessi del mercato e che sarà completato entro il 2023.

Al contempo, i centri che non contano più di 5 mila abitanti rappresentano il 72% delle municipalità italiane, insistono in aree di assoluto pregio ambientale, storico e artistico, e costituiscono sempre più spesso degli ideali laboratori di economia circolare, democrazia energetica e innovazione sociale, come dimostrano le esperienze virtuose dei tanti comuni che partecipano a “Voler Bene all’Italia” promosso da Legambiente e dalla fondazione Symbola. Esperienze d’innovazione che, dal salernitano all’ avellinese uniscono le possibilità offerte dalle nuove tecnologie a un turismo più sostenibile, a progetti di rigenerazione urbana, a una silvicoltura di precisione e a modelli di educazione inclusiva.

Pertanto l’associazione ambientalista, insieme ai sindaci e alle comunità, lancia un appello al Governo Draghi per chiedere di non lasciare che i borghi e le aree interne siano fanalino di coda nella sfida per la ripartenza del Paese, garantendo un’equilibrata distribuzione nonché una giusta attenzione nell’uso trasversale delle risorse del Pnrr per la transizione ecologica e digitale.

Stamattina il presidente regionale Mariateresa Imparato con Michele Buonomo, direttivo nazionale Legambiente sono stati a Scario, frazione marina di San Giovanni a Piro, un piccolo gioiello nel lembo più meridionale della Campania, dove stanno realizzando un progetto di integrazione economica della parte marina e di quella collinare. Tra i comuni partecipanti in Campania , vanno ricordati Cicerale, sede di un importante centro di ricerca sull’Autismo e luogo di sperimentazione avanzata in campo artistico e architettonico. Una delegazione di Legambiente sarà domani a Torrioni, piccolo comune avellinese, che ha avviato un progetto di compostaggio di comunità e prova a recuperare un ecovillaggio, con la partecipazione dell’intera comunità. Ma tutte le decine di comuni che hanno aderito all’appello di Legambiente sono soggetti di cambiamento e auspicano che parte delle risorse del PNRR possano aiutarli nel difficile ma non impossibile tentativo di arrestare un secolare processo di spopolamento e denatalità che rischia di metterne a repentaglio la sopravvivenza. Nonostante la grande capacità di resilienza di aree, dove spesso incubano semi fecondi di futuro. Nel salernitano hanno aderito, tra gli altri Radio Alfa, voce storica che dal Vallo di Diano raggiunge ormai tutta la Campania e la Basilicata e il Mida (Musei integrati dell’Ambiente), con il suo Museo del Suolo, unico in Italia e uno dei pochi al mondo.

La pandemia ha posto all’attenzione di tutti la necessità di ripensare la fruizione dei territori e il Pnrr rappresenta un’occasione unica perché borghi e aree interne tornino ad avere la centralità che meritano, per riequilibrare storici divari e dare nuovo slancio alla lotta alla crisi climatica – commenta Mariateresa Imparato– I piccoli Comuni necessitano di risorse certe e politiche forti per promuovere la rivoluzione energetica e l’economia circolare, sviluppare il turismo di prossimità e la multifunzionalità dell’agricoltura, favorire una mobilità e una gestione forestale sostenibili, colmare il digital divide, semplificare le procedure per la messa in posa della banda ultralarga e implementare l’agenda digitale. Queste le direttrici fondamentali lungo cui muoversi per innescare processi innovativi e sostanziali”.