Vallo di Diano: Covid-19, Donne e Mamme “A Saut di Teggiano 2 ore d’attesa per vaccino ad anziani”

Al Centro vaccinale presso il Saut di Teggiano, l’attesa è di due ore per la somministrazione del vaccino a persone anziane, costrette a rimanere in piedi, nonostante le difficoltà di deambulazione. La carenza di organizzazione fa da padrona, a confronto di altri centri, ove, dopo tre minuti di attesa, viene effettuata la somministrazione. Riceviamo da più parti informazioni su quanto sta avvenendo in questi giorni a Teggiano, dove le persone in fila, anziani e familiari accompagnatori, senza il minimo distanziamento, sono costrette a chiedere l’intervento dei carabinieri. L’assembramento rischia di trasformare il centro vaccinale in potenziale centro di diffusione del contagio, nella malaugurata ipotesi di asintomatici inconsapevoli. Eppure, presso il Saut di Teggiano, vi è un ampio spazio antistante e basterebbe distribuire i percorsi in maniera diversa per evitare gli assembramenti, consentendo l’accesso centralmente, attraverso un corridoio più ampio, delineato da transenne, piuttosto che da nastri, strappati dal vento e nei quali si rischia di inciampare. Ci giunge notizia che i rallentamenti e gli assembramenti, a detta degli operatori del centro vaccinale, sarebbero provocati dagli stessi anziani, che arriverebbero in anticipo rispetto all’orario di convocazione. Questo però, qualora la macchina organizzativa funzionasse, dovrebbe accelerare e non rallentare i tempi, mentre invece il malcapitato anziano, che a stento cammina, pur essendo arrivato un’ora prima, riceve il vaccino due ore dopo e se ne va, preoccupato di analoga attesa nel giorno del richiamo, non essendo indicato alcun orario della seconda convocazione sul foglio ricevuto dopo la prima somministrazione. Ci informano anche del mancato rispetto della fila, con il privilegiato di turno che, chiamato con qualche artifizio, viene ricevuto prima, pur essendo giunto dopo. Sembrerebbe che l’esempio del Presidente della Repubblica, in attesa del turno, non sia stato recepito nel nostro Vallo di Diano, ove ancora vige il feudalesimo o l’atavico sistema italico. Ci rendiamo conto delle difficoltà del momento, ma il buon senso e il rispetto degli altri potrebbero suggerire soluzioni organizzative più adeguate. A tutela della salute dei nostri anziani e delle nostre famiglie, chiediamo al Presidente Vincenzo De Luca un maggiore controllo nell’espletamento delle procedure vaccinali ed ai responsabili dei centri vaccinali una organizzazione efficiente. Auspichiamo un coinvolgimento dei medici di base ed una maggiore capillarità sul territorio, affinché alla realizzazione dell’obiettivo delle 500mila somministrazioni al giorno possa dare il pieno ed effettivo contributo anche il Vallo di Diano.