Vescovi e apparizioni mariane

Enrico De Santis

 “Giudichiamo che Maria Immacolata, Madre di Dio, sia realmente apparsa a Bernadette Soubirous l’11 febbraio 1858 e nei giorni successivi…; che questa apparizione rivesta tutti i caratteri della verità e che i fedeli possano crederla certa.”.

Con queste parole il 18 gennaio 1862 il Vescovo di Tarbes Mons. Bertrand-Sévère  Laurence aveva approvato le Apparizioni della Beata Vergine Immacolata alla piccola Bernardette Soubirou. Il 28 luglio 1858 il prelato aveva istituito una Commissione di indagine per raccogliere e constatare i fatti avvenuti alla grotta di Massabielle. Le motivazioni addotte furono le seguenti: la sincerità di Bernadetta Soubirous e i frutti di grazia.

Di Mons. Laurence, grande devoto della Santa Vergine fin da semplice sacerdote, si dice : “È noto soprattutto al grande pubblico per essere stato vescovo di Tarbes durante le Apparizioni a Lourdes del 1858 e per averle riconosciute quattro anni dopo.”. E’ ciò che oggi noi, generazioni future, sappiamo di lui. E non è poco! Il suo coraggio, la sua onestà ed il rigore del suo procedere, sono stati premiati per i secoli eterni.

Una grande statua eretta nel cortile del Petit-Séminaire de Saint-Pé-de-Bigorre dopo la sua morte è  lì da più di 180 anni a memoria di un uomo di Dio onesto e coraggioso.

“Dichiariamo degne di credenza le visioni dei bambini pastori della Cova da Iria, avvenute nella parrocchia di Fátima, in questa diocesi, dal 13 maggio al 13 ottobre 1917. Permettiamo ufficialmente il culto della Madonna di Fátima”.

A Fatima nel 1930 Don José Alves Correia da Silva, Vescovo della Diocesi di Leiria-Fatima, dichiarava degne di credibilità le apparizioni mariane avute dai tre ragazzi alla Cova da Iria

Nel 1919, a fronte del continuo flusso di pellegrini alla Cova, il Prelato istituì una commissione per studiare il caso, aprendo così le indagini canoniche ufficiali. Il 13 ottobre del 1930 il Vescovo Silva annunciò i risultati dell’inchiesta dichiarando la soprannaturalità delle Apparizioni di Fatima del 1917 ai tre pastorelli.

Una grande statua di Dom José fu in seguito posta nella piazza principale di Fátima , vicino ad una di Papa Pio XII , mentre una strada della città (Avenida Dom José Alves Correia da Silva) è stata a lui dedicata  in perpetua memoria.

Mons. Philibert De Bruillard, Vescovo di Grenoble, il 19 luglio 1851, nel quinto anniversario dell’Apparizione della Vergine a La Salette,  così si espresse in merito alla soprannaturalità dell’Apparizione del 19 settembre 1846: “L’apparizione ha in sé tutte le caratteristiche della verità e […] i fedeli sono giustificati a credere al di là di ogni dubbio e con certezza… Quindi, al fine di tributare la nostra più sentita gratitudine a Dio e alla gloriosa Vergine Maria, autorizziamo la devozione a Nostra Signora della Salette. Consentiamo che il clero predichi questo grande evento e che ne tragga conseguenze pratiche e morali.”.

Il prelato a 87 anni raggiungerà a cavallo La Salette per benedire la prima pietra del santuario posto a 1.800 metri di altitudine, là ove fonderà l’Ordine dei Missionari di La Salette. Volle morire da  semplice sacerdote, ritirandosi come contemplativo presso il convento delle Suore del Sacro Cuore di Montfleury, nella preghiera e nel nascondimento.

Il suo cuore è ora custodito nel coro della Basilica di La Salette, vicino a quello di Massimino Giraud, uno dei due veggenti. Là milioni di pellegrini hanno potuto venerare questi due grandi generosi cuori, tanto amati da Maria Santissima.

Molti altri Vescovi hanno avuto il coraggio, l’onere e la grazia di esaminare ed approvare la soprannaturalità di epifanie mariane ormai famose nel mondo intero. La fama del loro coraggio, del loro rigore ed onestà ha valicato il tempo. Ed è giusto che sia così poiché, leggendo le loro storie, si  scopre che tutti dovettero passare attraverso il crogiuolo della sofferenza per sostenere la veridicità di quegli eventi prodigiosi, sempre grandemente ostacolati dal mondo e dal maligno.

Possano presto anche le Apparizioni di Ghiaie di Bonate, dove la Sacra Famiglia si presentò dal 13 al 31 maggio 1944 ad una contadinella di 7 anni, ottenere, dopo il riconoscimento al culto che S.E.R Monsignor Beschi ha concesso nel febbraio 2019, anche il riconoscimento della soprannaturalità: questo a lode del Signore e della Sacra Famiglia, ma di certo anche ad onore del Vescovo locale, che di certo tante pene ha già passato a causa di questi fatti: la grande preghiera del Rosario che pare quasi avere posto la parola fine alla terribile pandemia di Coronavirus nella bergamasca, possa essere di auspicio verso questo grandioso traguardo.