Salerno: Cisl FP, Sanità, spiragli per precari

Con la sentenza n. 208 del 2.2.2021, la quinta sezione del Tar Campania – Napoli, definendo la controversia relativa alla qualificazione dei contratti di somministrazione ha avuto modo di precisare che tali contratti e di quelli allo stesso assimilabili, sono annoverabili tra le forme di lavoro flessibile e quindi i lavoratori hanno diritto ad avere la stabilizzazione avendo i requisiti previsti dalla legge – dichiara Giusi Petitti Segretaria Provinciale della Felsa CISL di Salerno. La pronuncia ribalta quanto finora sostenuto dai burocrati regionali che predispongono atti finalizzati a non riconoscere l’impegno e il ruolo dei lavoratori precari – incalza Marino Emilio rappresentante della CISL FP dei lavoratori ex somministrati – addirittura estromettendoli dalle quote della premialità Covid espressamente negate dalla Regione Campania, discriminazione senza eguali, atteso che congiuntamente a tutti gli addetti, tali operatori hanno contribuito a contrastare l’emergenza in atto, rischiando in prima persona la propria incolumità. Interviene sull’argomento anche Pastore Andrea Coordinatore CISL FP Giovani sostenendo che forse si è aperto uno spiraglio di legittimità che la legge prevedeva ma che un burocratismo assurdo impediva. Siamo certi che con molta probabilità si aprirà un contezioso ma almeno una speranza concreta è stata sancita da chi ha letto la legge e ne ha imposto l’applicazione. Sono circa 50/60 operatori che potrebbero finalmente vedersi trasformare i contratti ovvero partecipare ai concorsi con riserva. La Regione Campania – conclude Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno – oramai si sta sempre più caratterizzando per una incapacità di tradurre in atti gli stessi indirizzi politici che delibera. Il caso eclatante è vedere non ancora attivate le procedure per i prolungamenti dei contratti a 36 mesi. La nostra segreteria Regionale per il tramite di Lorenzo Medici ha compulsato il Presidente De Luca richiamandolo al rispetto degli atti indirizzo. Infatti   in occasione dell’approvazione del Documento Economico e Finanziario, il Consiglio regionale della Campania emanò un atto in indirizzo in materia di personale precario del comparto sanità, con il quale decise di procedere alla sottoscrizione di contratti per gli operatori sanitari e sociosanitari per 36 mesi, e di allineare quelli a tempo determinato esistenti alla stessa scadenza per soddisfare il fabbisogno e contrastare più efficacemente la pandemia. Ma come al solito non è successo niente, poiché nella nostra regione nel mentre la politica cerca di trovare soluzioni, i burocrati del palazzo li delegittimano mostrando una assoluta incoerenza amministrativa, poiché di fronte ad un atto indirizzo politico di grande valore sociale a tutela dei tanti precari che operano nel SSR, non manifestano alcun interesse anzi favoriscono confusione e alimentano una precarietà diffusa. Sulla materia sarà opportuno attivare forti azioni di mobilitazione a sostegno dei legittimi diritti del personale precario. Organizzeremo un flash mob a breve – concludono all’unisono Antonacchio, Marino, Petitti e Pastore – e inviteremo tutti i lavoratori interessati a prendere parte attiva e mostrare a tutta la comunità di riferimento chi, tra i tanti, si sono presi cura di loro e che tra i tanti rischiano il loro posto di lavoro per le scelleratezze altrui.

Antonacchio Pietro – Petitti Giusi – Marino Emilio – Pastore Andrea