Salerno: Coronavirus, Parrocchia Sant’Eustachio “Non molliamo mai!”

Carmela Vece

La curva dei contagi altalenante crea sempre un senso di timore in ciascuno, e le ultime notizie non sono confortanti, ma ciò che ci preme sottolineare che il rischio più grosso attualmente è che ci potrebbe essere una sorta di abitudine ad ascoltare le notizie in merito al coronavirus, creando una sorta di narcotizzazione. Questo ci preoccupa perché potrebbe produrre una faciloneria nelle attenzioni e nel porre in essere i dovuti accorgimenti, ma ciò a cui non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo arrenderci è il denunciare, senza “se” e senza “ma”, i casi positivi per il bene comune, così come tanti in modo lodevole e responsabile hanno fatto.

Resistere!

Molte volte, sospinti da una sorta di falsa riservatezza o da un menzognero pudore, possiamo correre il rischio di prendere sottogamba qualche situazione di positività, che ci riguarda da vicino.

Beccarsi il virus non è una colpa, né bisogna considerarsi emarginati; bisogna, piuttosto, far rifulgere la consapevolezza che ognuno è responsabile dell’altro. Certo, il terrore della fragilità economica potrebbe indurre a valutazioni scellerate, si comprende, ma non molliamo perché il bene più grande è la vita. La comunità parrocchiale, cosi come tante associazioni, si sforza di alleviare le difficoltà economiche in questo nefasto momento.

Non cediamo alla tentazione di chiuderci in noi stessi, pensando che l’atteggiamento migliore sia il nascondimento della malattia.

Resistere!

Non abituiamoci al virus, ma reagiamo con coraggio e vigoria; rimanere in isolamento, in quarantena significa vivere il distanziamento fisico ma non sociale; non facciamoci sopraffare dalla paura della segregazione fisica, ma facciamo prevalere il senso di responsabilità.

In questo momento, il timore è che si possa costruire una mentalità che tenda ad ignorare la pericolosità su noi stessi e sugli altri.

Vi invitiamo a tenere alta l’attenzione e di procedere con i protocolli che coscienziosamente ognuno di noi deve osservare.

Certo, abbiamo già dimostrato la consapevole responsabilità in tante occasioni, ora dobbiamo continuare senza fermarci.

Il tempo, forse, sarà molto lungo ma noi rimarremo con la schiena dritta per affrontare questo burrascoso momento!

Resistere!

Vi salutiamo e vi ringraziamo.

 

 

don Nello, don Alfonso e don Roberto, diac. Peppe