150° anniversario proclamazione San Giuseppe Patrono universale della Chiesa

don Marcello Stanzione

Sia San Giuseppe, il Padre adottivo di Gesù, che San Michele arcangelo, Principe e capo delle schiere angeliche, sono patroni della Chiesa universale, sebbene il Patronato di San Giuseppe sia stato l’unico a ricevere proclamazione solenne[1] .  Riguardo a San Giuseppe dobbiamo considerare prima quali dignità e privilegi, siano stati concessi. La Chiesa ha sempre onorato la figura di san Giuseppe, ma sempre in relazione a Gesù e a Maria. Dal 1522, da quando il frate domenicano Isidoro de Isolani, pubblicò un libro su san Giuseppe, si diffuse la devozione popolare verso il glorioso patriarca. Oggi la Chiesa cerca con particolare attenzione di vedere teologicamente la figura di Giuseppe, questo uomo, che è stato in stretto contatto con Gesù e Maria, quindi, con la storia della salvezza. I teologi cercano di far luce sulla figura di Giuseppe, con i mezzi che abbiamo a disposizione, e cioè la Sacra Scrittura, la tradizione della Chiesa, gli scritti dei Padri. Anche con la riforma liturgica, san Giuseppe ha iniziato a prendersi il giusto posto nella Chiesa. Giovanni XXIII, il 9 marzo 1961, affidando il concilio alla protezione di San Giuseppe, realizzando il desiderio del domenicano, padre Giuseppe Lataste, inserì San Giuseppe nel canone della Messa, dopo Maria SS e prima degli angeli e dei Santi. Pio IX, nel suo decreto “urbi et orbi” dell’9 dicembre 1870, proclamava San Giuseppe patrono della Chiesa Universale e, ricordando i tempi tristi che la Chiesa stava vivendo, giustificava il ricorso a questo santo patrono, il quale avendo custodito Gesù in terra, non poteva, ora, non proteggere la sua Chiesa. Ricordiamo, che tre mesi, le truppe piemontesi avevano invaso lo Stato Pontificio e il papa era tenuto prigioniero in vaticano. Pio IX proclamandolo patrono della Chiesa Universale, così ricordava “La Chiesa venerò sempre e con sommi onori e lodi il beato Giuseppe”. E Leone XIII insegnava: “E’ fermamente conveniente che il popolo cristiano si abitui a pregare con singolare devozione e con animo fiducioso, insieme alla vergine Madre di Dio, il suo castissimo sposo san Giuseppe”. Il patrocinio di san Giuseppe ci sprona al servizio per il regno e ci aiuta ad essere coloro che in Gesù credono, si fidano e obbediscono. In una preghiera a san Giuseppe, che ancora oggi viene recitata, si invoca: “Allontana da noi, o padre amatissimo, questa peste di errori e vizi”, a cui oggi si potrebbe aggiungere: Allontana da noi, o padre amatissimo, la peste della droga, della violenza, della guerra, della prostituzione, del satanismo e di quanto altro ci fa deviare da Cristo. Giovanni Paolo II scrisse nell’enciclica Redemptoris Custos “Raccomandandoci, dunque, alla protezione di colui al quale Dio stesso affidò la custodia dei suoi tesori più preziosi e più grandi”, impariamo al tempo stesso da lui a servire l’economia della salvezza. Papa Francesco, nel cui stemma vi è un simbolo del santo patriarca, ha realizzato un desiderio che era stato già di Benedetto XVI, quello di inserire il nome di san Giuseppe nel Canone della Messa subito dopo quello della Madonna.

San Giuseppe fu chiamato Patrono della Chiesa universale perché: 1) egli era lo Sposo di Maria, la Madre di Dio; e 2) egli fu divinamente nominato custode e Padre adottivo del Figlio di Dio. I suoi privilegi e sono la sua dignità, grazia, santità e gloria.

Lo Sposo di Maria godette del privilegio unico di vivere in intima compagnia con Gesù e Maria, e in una certa stretta relazione con il ministero dell’Incarnazione. “A causa di questa dignità sublime con Dio conferita ai suoi servitori più fedeli” dice Pio IX, “la Chiesa ha sempre altamente onorato e pregato il beato Giuseppe vicino alla sua sposa, la Vergine Madre di Dio, e ha implorato la sua intercessione in tempi difficili.”[2] Poiché San Giuseppe fu scelto per essere il marito di Maria e padre adottivo di Gesù Cristo egli adesso governa la moltitudine dei Cristiani nella Chiesa universale con una sorta di autorità paterna. Un tempo gli venne dato il sacro compito di prendersi cura della Santa Famiglia di Nazareth; adesso in virtù del suo patronato celeste, egli è affidato alla cura, protezione e difesa della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo.

La grandezza del patronato di San Giuseppe deriva dalla sua dignità e dai suoi privilegi, tutti liberamente conferiti su di lui da Dio. Dunque, la sua grandezza come patrono dipende molto dai suoi doni che sono superiori alla sua natura umana. L’otto dicembre 2020 per ricordare il centocinquantesimo anniversario della proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa Universale da parte del beato Pio IX, papa Francesco ha pubblicato la lettera apostolica “Patris Corde”, indicendo un anno in onore del santo padre putativo di Gesù, durante il quale per i fedeli sarà possibile lucrare speciali indulgenze fino al giorno 8 dicembre 2021.

 

[1] Pio IX, Decreto “Quemadmodum” Acta Pii IX, parte prima, Vol. V., p. 282 (VIII Decreto 1870); anche AAS, XXXIV, p. 316. Cfr. San Giuseppe negli insegnamenti di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, Camerata Picena (An),201[2] Pio IX, Decreto “Quemadmodum”. Cfr. Padre Tarcisio Stramare, San Giuseppe. Dignità, Privilegi, Devozioni, Camerata Picena (An), 2008.