Roma: Rosolino Russelli (Coord. Naz. PSTRP) “A combattere Covid-19 ci siamo anche noi. Dalla legge di bilancio vogliamo specifica indennità professionale per Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione”

Da mesi combattiamo in prima linea il covid-19  senza che nessuno ci riconosca un ruolo nella vicenda, eppure senza di noi non ci sarebbe alcuna diagnosi di malattia per covid-19. Siamo Tecnici sanitari di radiologia medica che fanno l’ Rx al Torace o la Tac  ai pazienti sospetti, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico che vanno a trattare i tamponi  molecolari per la conferma del covid-19, Tecnici di Neurofisiopatologia che lavorano per l’accertamento della morte celebrale, Fisioterapisti che riabilitano chi esce dalle terapie intensive, Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro che assicurano l’igiene e la sicurezza dei reparti, Assistenti Sanitari sempre presenti nei punti tampone, etc. etc. ma non veniamo mai citati, nessuno si degna mai di darci un articolo di giornale o essere all’interno di una relazione parlamentare. Anche noi abbiamo i nostri morti di Covid, anche noi lavoriamo nelle zone infette, anche noi su turni H24 , anche noi abbiamo lo stesso percorso di altre figure sanitarie più “blasonate” ed in qualche caso anche la specializzazione con obbligo di formazione ed aggiornamento per mantenere efficiente la nostra capacità operativa.

“Siamo stanchi  di aspettare che qualcuno si ricordi di noi. Abbiamo stipendi che sono inferiori a quelli di un operaio generico nel settore metalmeccanico. A volte nemmeno i vertici aziendali sanno perfettamente cosa facciamo”dichiara Rosolino Russelli del Coordinamento Nazionale PSTRP della federazione Fsi-Usae, che continua: “Dal Parlamento vogliamo quindi essere presi in considerazione e vogliamo che vengano  stanziate le risorse per finanziare una nostra specifica indennità professionale sanitaria per le Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, al pari di quella già prevista per i medici ed infermieri. Vogliamo anche una giusta collocazione giuridico-economica per le nostre professioni ed il cambio delle regole contrattuali per il nostro l’inquadramento di base e per la carriera che è ferma da oltre 20 anni. Per questo motivo  scioperiamo  il prossimo 9 dicembre con le motivazioni dichiarate dalla Fsi-Usae”.