Dopo Coronavirus, nulla come prima!

Dopo Coronavirus, nulla come prima!

01Dott. Guido Milanese neuropsichiatra

Certamente ci sarà un cambiamento e nulla sarà più come prima. Per una giusta valutazione bisogna partire dal passato, da ciò che era prima, da ciò che è oggi, per immaginare ciò che sarà domani. Certamente ci troveremo in una situazione che registrerà non solo cambiamenti nell’individuo ma anche nelle collettività, nelle società e nell’umanità. Non sarà soltanto una mutazione psicologica e sociale ,ma ci sarà un approccio completamente diverso rispetto alla considerazione dell’esistenza e ai valori fondamentali che ad essa appartengono. I cittadini devono attingere  ai valori primari e fondamentali per poter ritrovare in sé il senso e la misura  per la risalita, tenendo conto che ognuno deve fare la sua parte  insieme agli eroi che stanno combattendo in questo momento in prima linea a cui va tutta la nostra considerazione e devozione vale a dire il corpo sanitario per intero, medici, infermieri,  forze dell’ordine e quanti non si risparmiano esorcizzando la paura del contagio attraverso quelle scariche adrenergiche, che consentono loro di non indietreggiare e di buttare il cuore oltre l’ostacolo.

Anche  chi rimane in casa ha un compito fondamentale da assolvere ed è quello di sapere che  sta compiendo il proprio dovere.

Ognuno gioca un ruolo  e questa considerazione nella sua positività fa si che non ci sia il dubbio della inefficienza o dell’inoperosità . Pertanto se ognuno gioca il proprio ruolo, tutti insieme riusciremo a sconfiggere questo nemico invisibile e ciò non può incidere sulla psicologia della restrizione della propria libertà in quanto la consapevolezza che si sta facendo il proprio dovere determina un ruolo attivo e non un ruolo passivo . Il superamento avverrà con gradualità con una sorta di riabilitazione  seppur dolorosa, ma che aprirà scenari nuovi per una ricostruzione degli animi, delle menti e del sociale  paragonabili a quelli dei nostri padri che nel periodo post bellico con semplicità e con spirito di sacrificio hanno reso grande questo nostro paese. E’ chiaro che le condizioni economiche già appesantite negli anni precedenti creeranno difficoltà ulteriori in quanto ri e l’ imprenditoria ,il commercio, le libere attività in generale usciranno massacrate da questo periodo di inattività. Il disagio attuale  va superato con il pensiero positivo , recuperando anche nella dimensione domestica valori antichi. Ciò serve ad esorcizzare lo stress che potrebbe essere determinato dalla noia ma se si ha la consapevolezza di fare il proprio dovere stando in casa ,ciò viene considerato dal soggetto a livello psicologico un ruolo attivo e non un ruolo passivo. Il pensiero positivo parte anche dalla capacità della rivalorizzazione del tempo che non è fatto solo di grandi costruzioni ma anche di piccoli impegni quali  il recupero della memoria degli oggetti nelle nostre abitazioni , di cui abbiamo perso anche la memoria e spesso non li vediamo.

Un  ruolo positivo sicuramente giocano i social che permettono di relazionarsi e di raccontarsi esorcizzando la solitudine dell’individuo ; tuttavia ogni attività deve essere sincronizzata con le altre per evitare che un uso smodato dei social network possa diventare un uso paranoico perché assorbirebbe qualsiasi altro impegno.

La rete in generale può giocare un ruolo positivo se viene utilizzata correttamente, diventa invece autodistruttiva se egemonizza  l’agire dell’individuo .Un’attenzione particolare alle fake news che in questo momento sono patrimonio di soggetti criminogeni in quanto la falsificazione della realtà può generare ansie angosce e depressioni incontrollata ed incontrollabili. In conclusione consiglio a tutti di avere una visione di superamento di questa fase attingendo a tutti drammi che l’umanità ha vissuto e che pus sono stati superati . La certezza del futuro deve accompagnarci perché il vedere la luce al di fuori del tunnel fa sì che lo sia traversi con maggiore speditezza e con minori angosce  esistenziali.