Proverbi Africani: l’amore

Padre Oliviero Ferro
Indica sia l’aspetto sessuale, come gli interessi psichici e spirituali comuni che si estendono alle manifestazioni esterne di simpatia. Il concetto di amore assume, così, tre sfere di significato: sessualità, eroticità e interessi intellettuali o spirituali. Nell’ottica dell’etica della vita nel contesto africano è quest’ultimo senso che interessa, senza dimenticare i primi due. Si tratta dell’amore nel senso di tessuto di relazioni simmetriche di amicizia e di rapporti asimmetrici di assistenza e di carità pubblica, come quello promosso dalla scuola greca e da quella cristiana, che parlano di “amore-agapè”, ma anche di “amore-eros”. L’uomo, per gli africani, deve condurre il difficile lavoro di saper equilibrare, nella vita pratica, l’unità psico-somatica, tenendo ben conto dei bisogni della sensualità, dei sentimenti d’affetto e di forme di espressione razionale. Per l’insegnamento tradizionale, i bisogni devono essere integrati nelle buone forme d’integrazione comunitaria.
Ciò porta a ricercare equilibrio tra u giusti amor proprio e l’amore altruistico. Occorre essere vigili, prudenti ed intelligenti nella conduzione delle relazioni d’amore, sapere che il sacrificio di sé (benevolenza) in un altruismo eccessivo e cieco, così come anche il sacrificio dell’altruismo per l’interesse egoistico (sfruttamento) distruggono l’amore. (ad essere sincero, nelle conversazioni con la gente, questo tema: l’amore, non veniva toccato molto. Penso perché qualcosa che tocca l’intimo di una persona e, forse, deve rimanere all’interno della casa. In ogni caso ci vuole molto tempo per inserirsi, capire una cultura e andare fino in fondo). E ora ascoltiamo qualche proverbio. Partiamo dai Bambara della Costa d’Avorio “amare colui che non ti ama è amare la pioggia che casca sulla foresta” (l’amore deve essere reciproco). Naturalmente c’è incompatibilità tra amore e odio, come dicono gli Attiè della Costa d’Avorio “Nel ventre dove l’odio si è installato per primo non c’è posto per l’amore” (e questo lo possiamo verificare nei commenti, via social, ad avvenimenti di questi ultimi tempi: migranti, uccisioni, bullismo, femminicidi…). Per fortuna che gli Hutu del Burundi ci regalano questo bellissimo proverbio “Non c’è mai notte dove si ama” (dove c’è amore, c’è sempre gioia). L’amore non ha tempo, limiti di scadenza. Ce lo dicono i Mossi del Burkina Faso “La vacca che ama il proprio piccolo: continua a leccarlo anche da grande”. Naturalmente l’amore non è sempre intenso. Ha i suoi alti e bassi.
Ce lo ricordano saggiamente gli Ntomba del Congo RDC “L’acqua calda non resta calda”. Ci vuole un bel clima per favorire l’amore. I Fang del Gabon così riflettono: “La farfalla succhia la canna da zucchero e fugge il piccante” (l’amore evolve in un clima sereno e svanisce in un’atmosfera turbolenta). L’amore richiede di accettare le qualità e i difetti dell’altro. Ce lo fanno vedere con un esempio gli Ambede del Gabon “Se vuoi bene ad un cane, devi sopportare le sue pulci”. Non sempre l’amore rimane; a volte rischia di diventare odio, quando il cuore ha esaurito la voglia di amare. Così dicono i Tutsi del Rwanda “Sono coloro che si amano che prima o poi si odiano” (e questo è successo sia in Rwana che in Burundi con il genocidio di triste memoria, tra persone che prima andavano d’accordo e che poi  sono diventati nemici). A volte si scopre di aver sbagliato ad amare qualcuno che è più interessato ai propri beni che alla persona che gli dimostra un amore disinteressato. I Bulu del Camerun ci fanno capire questa realtà, dicendo “Ho pensato di amare qualcuno: ho scoperto che ama i propri beni”. E qui ci fermiamo.