Campania: Sindacato Radiologi su fondi regionali esauriti, lettera a Presidente De Luca

Il 24 ottobre scorso il Governatore De Luca ha correttamente chiesto alle categorie quali istanze dovessero essere presentate al Governo: il Sindacato Radiologi, sulla scorta dei dati forniti dalle ASL, avvertiva che i fondi destinati alla Radiologia accreditata erano quasi completamente terminati, mentre quelli destinati alla Medicina Nucleare ed alla Radioterapia erano sufficienti per coprire l’intero anno. Per questo suggeriva di chiedere al Governo l’utilizzo di fondi per coprire le esigenze della Radiodiagnostica convenzionata fino a fine anno con appositi contratti integrativi, come la norma prevede.
Il 4 novembre, non avendo ricevuto alcuna informazione in merito, e ben consapevole di quanto sta avvenendo nella nostra Regione, lo stesso SNR ha ritenuto opportuno sottolineare che quella che prima era una criticità, ora è diventata una emergenza tra le emergenze, poiché con questa settimana la Radiologia convenzionata si ferma in tutta la Regione. E con gli ambulatori pubblici chiusi per i noti eventi, i pazienti che ne abbisognano, non possono più rivolgersi neppure ai privati per esaurimento budget e quindi sono obbligati a pagare di tasca propria, o a rinunciare o ad intasare ulteriormente i pronto soccorso degli ospedali con le ben note conseguenze.
Non si tratta di fare una radiografia od una TAC in più, ma di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza ai meno abbienti e perciò più bisognosi ed esposti attraverso una rete capillare sul territorio di strutture che hanno già dimostrato sul campo durante il lockdown della scorsa primavera la propria utilità restando aperte in completa sicurezza in sostituzione di quelle pubbliche, inaccessibili, allora come oggi, per evitare il contagio.
E’ vero che sono garantite in convenzione le cd “prestazioni salvavita”, ma non lo sono quelle prestazioni che consentono di accedervi, come sono quelle di radiologia: appunto radiografie, ecografie, TAC, Risonanze Magnetiche.
D’altro canto si tratta di uno stato di emergenza dichiarato per decreto dal Governo e non di un capriccio: appare incredibile che in una tale situazione non si riesca a trovare tra le pieghe del bilancio regionale fondi a sufficienza per garantire la salute pubblica al massimo per un mese e mezzo- siamo a metà novembre- nell’attesa che il Governo dia direttive.
Ci auguriamo che il nostro appello trovi risposte in tempi brevissimi, perché il tempo stringe, e confidiamo sulla documentata capacità di decidere rapidamente del Presidente De Luca.