Pertosa: Fondazione MIdA, nuova frontiera dell'agricoltura e turismo aree interne conferenze online

Il prossimo 6 Novembre la Fondazione MIdA dedica due workshop formativi online ad argomenti cruciali per le aree interne.

 Ore 17:00 – Si parte con l’agricoltura e le nuove frontiere del futuro. A partire dalle ore 17.00 infatti, prenderà il via l’incontro moderato dal giornalista del Mattino, Luciano Pignataro, esperto di food e recensioni sul mondo della buona ristorazione. Il workshop “Microbioma del suolo, la nuova frontiera dell’agricoltura del futuro: un viaggio nel sottosuolo e le sue intime connessione con l’uomo” vedrà la partecipazione di Vincenzo Michele Sellitto autore del libro “I microrganismi utili in agricoltura”. Previsti i saluti di Raffaele Accetta, presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano e Francescantonio D’Orilia, presidente Fondazione MIdA. L’iniziativa rientra nella strategia delle aree interne del Vallo di Diano e nello specifico del progetto “AG.I.RE” del PSR CAMPANIA 2014-2020. L’incontro tratterà di come il terreno, ed in particolare la sua parte vivente, sia importante e possa anche essere gestita per aumentare la sostenibilità di tutti i sistemi agricoli.

L’incontro prevede anche i crediti di aggiornamento per l’ordine dei tecnologi alimentari e per gli agronomi.
 Alle ore 19.00 si prosegue con il secondo appuntamento online dei Dialoghi di Storia dedicato al Patrimonio territoriale e al turismo nelle aree interne italiane. La relazione sarà affidata a Rossano Pazzagli dell’Università del Molise.
Già direttore del Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini, docente di Storia del Territorio e dell’Ambiente ed esponente della Società dei Territorialisti, Rossano Pazzagli partirà da una lettura territoriale delle aree interne italiane interessate da un processo di marginalizzazione (declino demografico, abbandono della terra, rarefazione dei servizi…) per cogliere nel patrimonio ‘resistente’ (ambientale, culturale, gastronomico, ecc.) i germi di una possibile rinascita, resa ancor più necessaria dalla pandemia e comunque indispensabile per correggere lo sviluppo squilibrato generato dal modello novecentesco.