Il mondo della scienza delle costruzioni, riflessioni dell’ingegnere poeta Leonardo Sinisgalli

Giuffrida Farina                                                                                                         

La interscambiabilità del rapporto arte ingegneristica/arte poetica, un legame paritario: l’arte dona parte di sé alla ingegneria, viceversa il settore ingegneristico, anche in termini  di “emozione” e bellezza artistica, fornisce il proprio apporto all’arte, vi è convergenza sinergica.

Riscontrabile nelle creazioni di Leonardo Sinisgalli  (Montemurro,1908-Roma 1981), geniale, poliedrica personalità del secolo scorso. Si laureò in Ingegneria elettronica a Roma nel 1932;nella capitale strinse amicizia con il poeta Ungaretti e il pittore Scipione, poi si trasferì a Milano per occuparsi di discipline architettoniche e di grafica, nel dopoguerra ritornò a Roma dove fondò e diresse la rivista che integrava scienza ed arte: ”Civiltà delle macchine”, le cui pubblicazioni periodiche si svilupparono nell’arco di un “esennio”, con polo iniziale il 1953 e polarità finale l’anno 1959. L’interesse dell’ingegnere poeta per le culture umanistica ed ingegneristica, venne esplicitato in alcuni libri di prosa: ”Furor mathematicus” (1944),“Horror vacui” (1945). Le sue liriche inizialmente evolverono secondo modelli ermetici (18 poesie, 1936; Campi Elisi,1939) via via poi assunsero cadenze meno fluttuanti con tonalità maggiormente ritmate risolventi in versi epigrammatici (Nuovi Campi Elisi,1947) cariche di “lampi” di  immaginazione poetica (L’età della luna, 1962; Il passero e il lebbroso, 1970; Mosche in bottiglia, 1975; Dimenticatoio,1978, la sua ultima raccolta). Rilevanti le prose rievocative, raccolte in “Fiori pari e fiori dispari” (1945) e “Belliboschi”.

Sinisgalli, nel corso del suo iter di studi universitari sostenne alcuni esami di ingegneria concernenti la Scienza delle Costruzioni, disciplina della quale è ben nota la complessità; analogamente, l’ingegnere edile deve sostenere, lungo il suo iter di studi, alcuni esami di “natura elettrica”. Il poeta ingegnere trattò in ‘Furor mathematicus’ (Ponte alle Grazie, Firenze, 1992) e con articoli apparsi sulla testata “Civiltà delle macchine”, il mondo  ruotante intorno alla Scienza delle Costruzioni (*). (*) (N.d.r. : La Scienza delle Costruzioni fornisce la metodologia necessaria per la determinazione del grado di sicurezza di una struttura soggetta a carichi statici o dinamici. Importante disciplina, ”a cavallo” tra materie di carattere prettamente teorico (Matematica, Fisica) e materie di carattere “pratico/applicativo”, le Costruzioni: Tecnica delle Costruzioni, Costruzioni di Strade, Ferrovie ed Aeroporti, Costruzioni di Macchine, Costruzioni Navali ed Aeronautiche). <<Tutti i componenti di un’opera ingegneristica, tutte le strutture sono corpi che si ammalano, non sono teoremi e neppure idee o semplici immagini>>; Sinisgalli palesava, dunque, l’importanza  d’una minuziosa indagine preliminare alla realizzazione di un’opera, sostenendo che occorrono accurate notizie e prove sperimentali integrative riguardanti gli indici di umidità caratterizzanti il luogo in cui sorge la struttura, la forma delle nubi, lo stato del cielo e del terreno, le condizioni di isolamento.

Il poeta delle due muse, raccontò di un suo incontro con tre esperti di Scienza delle Costruzioni, in ‘Furor mathematicus’. <<Feci visita a tre grandi luminari della Scienza delle Costruzioni ed ecco i risultati di quelle indagini. L’architetto A non aveva mai tenuto nelle mani un filo a piombo, né una livella, non aveva mai evidentemente edificato. Aveva scritto un libro sull’Arte Muraria, adottato come testo in molte scuole di architettura, ma io non trovai nell’elenco dei materiali quelli che reputavo i più misteriosi, i più ineffabili: l’aria e la luce….>>.

<<Alcuni giorni dopo mi recai dall’architetto B, al quale ricordai che la Proiettiva ci veniva insegnata a voce, il corso si svolgeva senza l’uso della lavagna e del gesso…Era qualcosa di puro come ‘il fiore’ di Mallarmé, ’une fleur dictèe’ come la vedrebbe un cieco nato…L’equilibrio di tre corpi, come i fabbricati della piazza di Pisa, il Battistero, il Duomo, il Campanile, può anche essere un caso, o un colpo di grazia, o il frutto di un’emozione più che una formula matematica…>>.                           << L’architetto C, accademico dell’ Utile, s’era incaponito a guardare sul volto della sua bambina la forma  e il movimento di una lacrima e ne aveva dedotto le sue teorie sulla Linea Aerodinamica (**).(**) (N.d.r. : E’ il modello strutturale da conferire ad un sistema, affinché esso possa offrire la minima resistenza all’aria; in generale, una forma slanciata, affusolata, unita al concorso di altri fattori, può garantire una ‘minimizzazione’ della resistenza all’aria). Le leghe! Ecco un nuovo regno creato dagli uomini  a dispetto della natura. Gli studi sulle corrosioni: accanto a ‘virtù e a vizi capitali’, nuove ‘categorie morali’ sono state scoperte  dagli studiosi dei metalli: Durezza, Conducibilità, Resistenza, Isteresi (***) (***) (N.d.r.: L’Isteresi è la non  integrale restituzione della energia accumulate da un sistema; a titolo d’esempio, un sistema elastico, la molla, viene ‘tirata’, essa si allunga dunque accumula energia elastica, supponiamo 100 Joule; se la rilasciamo, una parte di questa energia “degrada”, “si perde” -es. 10 Joule- a causa di fenomeni dissipativi; la molla, pertanto, restituirà una minore energia -90 Joule-), Malleabilità, Elasticità>>.

<<Restrinsi il campo d’indagine alla Fabbrica  trascurando Strade, Viadotti… Esiste un limite di stanchezza per ogni forma, per ogni figura, ci sono frane impercettibili, dei punti deboli, delle falle, in ogni Telaio (****).(****) (N.d.r. : E’ il termine generico con cui vengono definiti i vari tipi di strutture portanti, le ‘ossature’, per lo più rigide e indeformabili, di macchinari, edifici, ponti autostradali …), in ogni  Trave>>. Il “legame Sinisgalli-Mondo delle Costruzioni” l’ho esplicitato con una serie di disegni,  dei quali ne sono proposti tre.