Apparizioni di Fatima: nel terzo segreto il Coronavirus?

di Rita Occidente Lupo

Fatima, ancora un messaggio per il nostro tempo? Qualcuno anche nell’attuale pandemia da Coronavirus ha pensato che fosse il Cielo arbitro di tale flagello. Quasi una sorta di punizione per l’umanità! Correva il 13 maggio 1917 allorquando, tre pastorelli, nella Cova d’Iria, a Fatima, ebbero una visione. Una donna vestita di bianco. Le apparizioni si susseguirono fino ad ottobre e nell’ultima, il prodigio attestato e fotografato da circa 50.000 pellegrini pervenuti in Portogallo da ogni parte. Il sole sembrò staccarsi dal firmemento, roteare su se stesso e precipitarsi sulla folla, prima di ritornare nella sua sede naturale e risplendere, dando spazio al tepore, rispetto alla pregressa pioggia battente. I due fratellini, Giacinta e Francesco, cuginetti di quella che sarebbe poi diventata la claustrale Suor Lucia, perirono dopo poco. La più grande delle veggenti, Lucia, ultraottantenne.

Così come le aveva predetto la Vergine: il Signore si sarebbe servito di lei, per instaurare la devozione al cuore immacolato di Maria. Su Fatima, riconosciuta dalla Chiesa, s’è tanto discusso. Specialmente sul contenuto delle apparizioni e sui messaggi che la Madonna affidò ai bambini. Il terzo segreto, quello che solo qualche anno fa è stato reso pubblico, ha richiesto cavillose interpretazioni ecclesiastiche. Il commento, affidato all’allora cardinale Ratzinger. Per anni s’era temuto che guerre e flagelli, così come profetizzato dalla Vergine nelle altre apparizioni, si sarebbero riversati sul mondo. Poi, dopo il momento d’incertezza, tutto scivolato nel dimenticatoio. Suor Lucia, a colloquio con diversi Pontefici, terminò gli ultimi suoi giorni nel Carmelo di Coimbra, dopo aver ricevuto anche Wojtyla.

La costante premura nei confronti del Rosario, la devozione alla Madonna, i due capisaldi raccomandati dalla religiosa. In quanto alla curiosità, quella che aveva tenuto il mondo in bilico, tra l’angoscia di un cataclisma ed il terrore del nucleare, tutto disciolto come in una bolla di sapone. Eppure, tante indiscrezioni negli anni; la famosa postilla al terzo segreto, che poteva esser resa pubblica già da tempo e lo era stata a malapena. Dai quaderni di Suor Lucia, l’Inferno. Quello che la Madonna aveva mostrato ai tre fanciulli.  Fiamme ardenti, demoni tizzoni ardenti, urlanti a tal punto da inorridire.  Solo la Vergine ne aveva sostenuto la visione. Contro i sedicenti attacchi, abiuranti un’altra vita, Fatima rivela che esiste beatitudine e sofferenza. Gioia e pena. In quanto al discorso escatologico, alle visioni apocalittiche, allegoriche, tanti hanno interpretato i fatti come già avvenuti. Altri rimangono un po’ scettici. Come mai il segreto avrebbe richiesto tanto tempo per esser svelato se ascrivibile al XIX sec? Perchè la Vergine avrebbe usato un linguaggio allegorico, nel parlare a tre bambini con scarsa cultura? Così arduo mentre per gli altri due, comprensibile?

Perchè i Pontefici, che ne erano a conoscenza, avrebbero invitato a pregare “per scongiurare mali terribili che si sarebbero abbattuti sull’umanità?” Tanto mistero ancora su Fatima. Il 13 maggio riporta anche nelle cronache vaticane l’attentato a Papa Wojtyla. Mai un accadimento del genere si era verificato nei confronti del successore di San Pietro. Anche questo, nel segreto di Suor Lucia.