Codacons: Coronavirus, Consiglio di Stato su autopsie vittime, via libera

Il Consiglio di Stato si è pronunciato oggi sul ricorso promosso dal Codacons contro la decisione del Ministero della salute di vietare le autopsie durante l’emergenza Covid.
L’associazione aveva infatti impugnato prima al Tar, poi al CdS, la circolare del Ministero della Salute del 2 maggio 2020, n. 15280/2020 nella parte in cui affermava: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”.
Una circolare che aveva indotto le strutture sanitarie di tutta Italia a non eseguire autopsie sui soggetti deceduti durante le fasi calde dell’emergenza, impedendo di accertare le reali cause dei decessi e negando i diritti dei parenti delle vittime.
Oggi la III sez. del Consiglio di Stato (Pres. Marco Lipari, Rel. Pietro De Berardinis), pur rigettando il ricorso del Codacons per assenza di fumus boni juris, ha interpretato la circolare nel senso richiesto dall’associazione, scrivendo nell’ordinanza odierna:
“Considerato che, entro i limiti di cognizione della fase cautelare, l’istanza di sospensione non risulta assistita dal prescritto fumus boni juris, in quanto la circolare impugnata non risulta aver introdotto alcun divieto generalizzato di eseguire esami autoptici nei casi conclamati di Covid-19, come si evince in specie dal punto 2, nonché dai punti 3 e seguenti, della lett. C) della circolare stessa”.
Questo comporta che, contrariamente all’interpretazione data da enti locali e strutture sanitarie, le autopsie non sono vietate in modo totale, e sarà ora possibile eseguirle in quei casi in cui le famiglie delle vittime attribuibili al Covid intendano conoscere le reali cause dei decessi.