Cava de’ Tirreni: Amministrative, Fra Gigino in corsa da Sindaco, addio al saio ed all’Ordine!

Rita Occidente Lupo

Effetti del caldo o del Covid-19, che ancora veicola panico e paura, circolando  con libertà tra assembrate Movide e rilassati cittadini, insofferenti di mascherine e di distanziati contatti sociali. Questo sembrerebbe ad un primo acchitto l’impatto incassato dalla notizia che il chiacchierato fra Gigino cavese, più volte balzato all’attenzione della cronaca mediatica, vuoi per un Bambinello Gesù lacrimante, vuoi per la costruzione della Pasticceria adiacente al Convento di San Francesco e Sant’Antonio restaurato, più volte suggeritogli ed impostogli dai Superiori dell’Ordine Francescano, non avrebbe smesso di far parlare di sè. Abiurando allo starsene buono in un angolo, così come desiderato! Addirittura prorompente l’ultima del vulcanico seguace del Poverello d’Assisi: quella di correre laicamente per la Prima poltrona comunale! Rinunciando allo stato consacrato, al saio ed all’Ordine Sacro, per scendere nella competizione con il Sindaco uscente, Vincenzo Servalli, il democratico Umberto Ferrigno, il legale Enrico Bastolla ed il leader del Centrodestra metelliano per le Amministrative, Marcello Murolo. Tanta polvere sul trasferimento di Padre Luigi Petrone che, con la lista “La Fratellanza”, intende realizzare quanto nel tempo è andato seminando a favore degli ultimi: dall’artistico presepe, alla mensa di carità. Il suo esilio nell’Agro-Nocerino-Sarnese, non come quello di Fratel Carretto nel deserto. Tantomeno come il silenzio di San Pio da Pietrelcina, che obbedì alla Chiesa, sottomessole nella convinzione “La Chiesa è mamma!” A Fra Gigino invece, sempre troppo strette certe regole! Troppo pesanti certi steccati, che nel tempo hanno anche ingiustamente tentato di porgli freno. Eppure la Santità, come emerge da pagine agiografiche, proprio nella sottomissione alla volontà divina…anche quando appare su righe storte vergate da uomini! Questo quanto visse il Santo del nostro tempo, che subì calunnie e sospensioni, senza batter ciglio o discostarsi dalla filiale osservanza di quanto Gli veniva imposto soprattutto a causa delle stigmate. Certamente a fra Gigino sono stati fatti dei torti: il vento del dissenso ecclesiale gli ha remato contro da prima del 2013, quando rientrò dalla Terra Santa con una statua del Bambino Gesù lacrimante e fu denunciato per abuso della credulità popolare, avendo la notizia richiamato a frotte curiosi e fedeli,  Il suo trasferimento nel Convento di Santa Maria degli Angeli, a Nocera Superiore, scortato da lettere dei fedeli e proteste, affinchè fosse rimesso il suo spostamento. Ma Fra Gigino, poichè non riesce a vivere l’otium contemplativo, anche in Agro ha dato fuoco all’inventiva, realizzando l’accorsata Pasticceria “U Monaco”. Con piglio imprenditoriale ben presto anche tale angolo del dolce ha registrato successo d’incassi che il religioso ha visto lievitare, incassando emolumenti da dipendente.

Ed ora, via il saio, via le querelle con Arcivescovo e Superiori, motivando:”Non mi fa paura la politica, perché ho conosciuto la chiesa. Perdono chi mi ha fatto del male e ha voluto che andassi via da Cava. Il vero cavese, se ci crede, consuma la sua vita per la sua città. A voi la scelta e fatela in una maniera libera e sincera. Dio e la Vergine ci benedicano e ci possano guidare per scelte sagge e coraggiose. Auguri a noi candidati!»

Sembrava una bufala della rete, una boutade per colorare una bizzarra Estate ed invece la notizia di un Frate che rinuncia al Sacramento dell’Ordine ricevuto, per scegliere la vita politica, proprio vera. E se spesso si reitera quando Paolo VI parlò della politica come la forma più alta di carità, glissando volutamente il contesto nel quale venne fuori, fa piacere ricordare allorquando un devoto chiese consiglio a Padre Pio se fosse opportuno per lui scendere in politica. Il Santo, esplicito: “La politica insegna a ladroneggiare!”

A Luigi Petrone l’augurio che possa trovare finalmente la sua dimensione…nel mondo, laicamente,  con un semplice amarcord di frate, non facendosi appellare Fra Gigino, davvero stonerebbe!