Roma: introduzione reati di opinione, Avvocatura in Missione “No a disegno di legge Zan

Sull’ introduzione dei reati di opinione, anche Avvocatura in Missione, insieme a tante altre associazioni e voci che si sono elevate in questi giorni, prende posizione nettamente contraria al disegno di legge Zan che, con il pretesto di tutelare l’orientamento sessuale e l’identità di genere, comporta la limitazione della libertà di espressione (art. 21 Cost.), nonché indirettamente della libertà di pensiero, attraverso la manipolazione educativa e informativa già ampiamente diffusa, che rappresentano elementi fondamentali della vita delle persone, senza le quali essa viene retrocessa ad animalità e schiavitù, come avviene nelle dittature, di cui si può ricordare per similitudine quella di impronta sovietica.
Infatti il presidio alla libertà di comunicare è stato posto a fondamento nella Costituzione italiana proprio perché essa scaturiva da un periodo in cui la repressione aveva condotto alla distruzione della vita e della società.
È palese, eppure occorre ormai sottolinearlo, la violazione delle libertà fondamentali, tra cui quella religiosa (art. 19 Cost.).
Inoltre, fermo restando il carattere rispettoso di ogni forma di espressione, il disegno di legge Zan comporta uno scopo indiretto, e non più celato, di attribuire valore a delle relazioni che da sempre la Chiesa, in obbedienza al suo fondatore Gesù Cristo ed alle Sacre Scritture, in linea con il proprio fine di salvezza delle anime, valuta come deleterie, sia per i diretti interessati, come per la società.
Tale tendenza si è acuita negli ultimi tempi, quando le pretese si sono gravemente allargate sino a rivendicare un potere sulla vita dei più piccoli attraverso l’adozione dei bambini e l’indottrinamento gender, che lede peraltro la libertà di educazione e istruzione dei genitori (art 30 Cost.), la protezione dell’infanzia (art. 31 Cost.) e la libertà educativa scolastica (art. 32 Cost.).
Infine, non si può tacere di osservare come una piccola minoranza non potrebbe assumere tanto potere come sta avvenendo, se non vi fossero gruppi più vasti e potenti che utilizzano queste istanze per apportare un interessato disordine sociale, contrario alla famiglia fondata sul matrimonio di cui all’art 29 Cost. ed alla fede cattolica di cui è impregnato il popolo italiano, da cui è stato protetto ed arricchito nei secoli, e che costituisce il tessuto di aggregazione e di identità della Nazione italiana. Per questo auspichiamo che tutti i politici di qualunque schieramento vogliano farsi promotori dei valori fondamentali e di protezione autentica delle libertà, minate da un disegno di legge che comporta uno sbilanciamento grave verso forme di autoritarismo totalitario e ideologico.
 avv.Piero Carletti, Avvocatura in Missione