Didattica a distanza: fallimento o opportunità?
Angelo Capuano
Il 2020 non è iniziato nel migliore dei modi per numerose motivazioni; la più frustrante è stata certamente la pandemia di Covid 19 che ha mietuto molte compiante vittime e, nel caso del nostro paese, costretto al lockdown tutti gli italiani.
Il virus si è abbattuto violentemente sul mondo, costringendo perfino la chiusura delle scuole.
Rese impossibili le lezioni tradizionali, il governo ha ripiegato sulla didattica a distanza sfruttando il progresso tecnologico del ventunesimo secolo, tramite app che permettono conferenze in tempo reale e piattaforme utili per la condivisione di materiale scolastico.
In sostanza… l’esperimento ha avuto esiti positivi o negativi?
Per rispondere al quesito abbiamo intervistato 250 studenti salernitani.
Circa il 75% degli alunni ritiene soddisfacente o sufficiente il ripiego della didattica a distanza, mentre il restante 25% giudica l’esperienza abbastanza deludente. Analizziamo entrambe le posizioni.
Gli scontenti hanno sottolineato l’assoluta inesperienza di alcuni professori riguardo l’utilizzo di piattaforme multimediali con le quali effettuare lezioni in tempo reale. “Un professore non sapeva nemmeno come entrare nella conferenza digitale” – dichiara un intervistato.
Al contrario l’85% degli studenti apprezza il comportamento e le attività svolte dai docenti durante la quarantena. Sebbene un inizio complicato, gran parte delle classi ha arginato i danni dovuti alla chiusura delle scuole. Viene evidenziato soprattutto l’umanità e la comprensione del personale docente.
“I professori – sostiene un alunno – hanno dimostrato grande pazienza e dedizione. Molti di loro si sono resi sempre disponibili per parlare di qualunque cosa, dal difficile periodo italiano fino alle discusse modalità d’Esame di Stato, che hanno confuso molti di noi.”