Racconti Africani: il coniglio dispettoso

Padre Oliviero Ferro

Il leone, re degli animali, un giorno convocò tutta l’assemblea della foresta. Si sedette, prese la parola e disse: “Vi ho chiamati per questo motivo: ci manca l’acqua per lavarci e per bere. Che tutti si impegnino: noi andiamo a scavare un pozzo”. Tutti risposero di sì, tranne il coniglio che si allontanò, dicendo: “A me un piccolo ruscello mi basta. Non ho bisogno di un pozzo”. Se ne andò via, mentre gli altri cominciarono a lavorare. Alcuni a scavare, altri a portare via la terra, e altri invece a preparare le pietre e la calcina. Ci fu una grande gioia nella foresta, quando il pozzo fu terminato. Di notte, quando tutti dormivano, il coniglio venne per bere e, prima di partire, sporcò l’acqua. Il mattino dopo, gli animali furono molto meravigliati di trovare la loro acqua sporca. Non sapendo chi fosse il colpevole, incaricarono il leopardo a fare la guardia. La notte dopo, quando ritornò il coniglio, bevve e sporcò ancora l’acqua. Fu catturato e dopo il giudizio, fu condannato a andarsene solo nella savana (brousse). E così da quel tempo, cerca di salvarsi al minimo rumore.

Come dice il proverbio: “L’uomo irascibile, quando è arrabbiato, è come un gorilla su un ramo frondoso” (non pretendere di vivere ed agire da solo. Quando la comunità decide un’azione comune, cerca di partecipare).