15 Aprile 2021: 569°anniversario nascita poliedrica genialità: relazionata con Dio? (ovvero con “energie” governanti l’universo?)

Giuffrida Farina     

Vittime della pestilenza che si abbatté su Milano nel 1486,furono 50.000 persone, all’incirca metà della popolazione; il tragico evento indusse Leonardo ad occuparsi di problemi urbanistici. Progettò uno spazio urbano ottimizzato ed organizzato in guisa che fosse abbattuto il “sistema anarchico” vigente, perno d’organizzazione delle città medioevali: strade strette, sporche, ambienti malsani –“ideali” per  la diffusione di malattie infettive- totale assenza di modelli di pianificazione; grossi problemi di igiene associati con elevate problematiche di trasporto ostacolanti perentoriamente la crescita del commercio. Originaria Leonardiana idea storica di “zona pedonale”: la Città ideale, espressione Rinascimentale più elevata.

Caratterizzazioni d’essa: impiego di barche risolventi  il problema del traffico in superficie; apertura di strutture da Egli definite “canove”, contrassegnate da inclinazione del pavimento, artificio favorente il lavaggio e proteggente da eventuali inondazioni; rete fognaria organizzata con un sistema di canali sotterranei estinguenti le problematiche indotte da scarichi d’abitazione. Il Ticino, oppure l’Adda, dunque un fiume dal flusso rapido: in prossimità d’esso costruire la Città ideale, impiegando un sistema, di canali e dighe, regolatore del corso d’acqua; suddivisione in due livelli stradali, con netta distinzione tra: “vie basse” (livello inferiore, destinato al transito di “carri e altre some a l’uso e comodità del popolo”) e “vie alte” (livello superiore percorribile soltanto da pedoni, “li gentili homini”).Evidenzia le modalità distributive di vettovaglie, mercanzie, legna, bevande, derrate, stabilisce l’orientamento delle case e la distanza tra esse: “Tanto sia larga la strada, quanto è la universale altezza delle case” (MS.B,f. 36 r.).Leonardo Architetto eseguì disegni concernenti la cupola del Duomo di Milano e rappresentazioni grafiche di edifici signorili.

Innovative, per l’epoca, proposte progettuali e soluzioni esibite: ideazione di fabbricati rurali (“polite stalle”) da adibire al ricovero di animali domestici; scale multiple (doppie, quadruple) relative ad ambienti interni; giardini pensili lungo il cui sviluppo la diffusione dell’acqua era previsto si distribuisse “tra pomeranci e cedri”. Il sultano Bayazed richiese al Genio Universale il progetto di un ponte sullo stretto del Bosforo; il programma/schema di Leonardo concerneva: la soluzione con una singola campata (è la distanza esistente tra due elementi portanti, due imponenti pilastri) lunga 300 metri, ed il posizionamento sul Corno d’Oro -uno degli ingressi alla bocca del Bosforo- d’un pilastro della struttura; analogamente a quel che si verificò per altri progetti, il ponte non venne costruito.

Negli anni iniziali del 2.000,il Governo turco stabilì la costruzione della struttura di comunicazione, in funzione della originaria idea progettuale di Leonardo; del Quale a breve, il  2 maggio 2021,si verificherà periodica celebrazione, giunta al 502° anno, della scomparsa; ricorre, il giorno 15 aprile 2021,il 569° anniversario della nascita. Primo vagito d’una Genialità rivoluzionatrice delle arti figurative, del pensiero, della scienza, “Ponte di collegamento” tra Architettura e Ingegneria: durante il suo secondo soggiorno fiorentino venne insignito della duplice onorificenza di Architetto e Pittore, altro riconoscimento onorifico, conferito a Milano, fu il titolo di Ingegnere. I Cui modelli scientifici coinvolsero in prevalenza opere d’ingegneria idraulica (emblematico progetto, la deviazione del corso dell’Arno) e di ingegneria militare (della visionaria creatività in campo bellico, vessilli: il carro armato circolare e la bombarda multipla). Secondo il pensiero dell’Artista assetato di Universale, dunque Scienza ed Arte non separate da alcun confine, vissuto nel momento cruciale del rinnovamento Rinascimentale, era l’Anatomia ad innalzare il vessillo dello Scibile totale.

Anatomia, scienza plenaria, vestita d’Assoluto; Leonardo ne esplicitò la rilevanza, definendone le caratteristiche  ideali: l’anatomista perfetto doveva esser dotato di inusitate doti umane e doveva possedere altissimo bagaglio di competenze in tutte le discipline tecniche-scientifiche. Verso una delle quali, la Matematica, esplose passione dopo aver compiuto alcuni viaggi, a Mantova e Venezia, avendo quale compagno di viaggio il frate Luca Pacioli; frate Pietro da Nuvolara, in aprile 1501,annotava non solo l’ ”esser varia la vita di Leonardo, e indeterminata forte, sì che pare vivere a giornata…Dà opera forte alla geometria, impazientissimo al pennello… Insomma, li suoi esperimenti matematici l’hanno distratto tanto dal dipingere, che non può patire pennello”. Al punto che, dedicando parecchio del suo tempo e tante riflessioni intorno alla Scienza regina, le sollecitazioni di Isabella d’Este (che desiderava un ritratto da Lui dipinto) e dei Padri serviti della SS. Annunziata (Lo avevano incaricato d’eseguire un quadro d’altare) rimasero irrealizzate.

Intorno al 1510,la ‘Vergine, il Bimbo e S. Anna’ risultò opera sviluppata anche nella elaborazione pittorica, pur dedicando, nello stesso anno, rilevanti energie all’Anatomia, alla Geometria dei solidi, inoltre esplicitando note, studi e ponderazioni intorno al ramo dell’Idraulica. ”Non è vera scienza se non è addimandata alle matematiche dimostrazioni”, dunque idea anticipatrice del Metodo scientifico (definito anche Metodo sperimentale) elaborato da Galilei un secolo dopo, metodologia fondata: 1)sulla osservazione di un fenomeno, 2)riproduzione d’esso “in laboratorio” (ovvero in idoneo ambiente eliminante tutte le cause perturbatrici), 3)infine formulazione della legge matematica esprimibile con una relazione compiutamente illustrante il fenomeno osservato. Leonardo aveva esibito due parametri interpretativi: la sperimentazione empirica (da          “gran praticone” sosteneva l’importanza della verifica sperimentale) ed il rigoroso assetto matematico (quale integrazione della fase sperimentale).

Scrisse: ”Quelli che si innamorano della pratica senza la scienza, sono come il nocchiero che monta sulla nave senza timone o la bussola, e non ha mai la certezza di dove va”. Aggiungiamo “Scienziato magneticamente attratto ed attraente a Sé” tutti i rami del sapere: ma immaginiamo se la sua Infinità creativa e Frenesia di conoscenza fossero state indirizzate VERSO UN SOLO SETTORE,DEDICATE AD UN’UNICA BRANCHIA SCIENTIFICA: avrebbe potuto rappresentare, tale stadio, la prima dimensione conducente alla ipotetica conoscenza  di Dio/Energia? (o al disvelare di presunte Entità diffuse nell’Universo ed esso governante?). Nella mia rappresentazione, attraverso un triplice ponte stilizzato ho realizzato l’unificante connessione architettonica/ingegneristica attuata da uno dei primi ingegneri del Rinascimento,  il Quale ha lasciato patrimonio di, all’incirca, settemila fogli scritti con mano procedente da destra verso sinistra. Si definiva “Omo sanza lettere”: ma sicuramente relazionato con Entità assolute, senza ombra di dubbio innovativo sperimentatore assolutamente cosciente di Sé quale immensa particella d’un Universo infinito.