Festa del lavoro, per ridargli dignità!

Festa del lavoro, per ridargli dignità!

di Rita Occidente Lupo

I° maggio: appuntamento da non perdere. Con la memoria delle vittime sul lavoro.  Correva la fine dell’Ottocento. Allorquando, la coscienza operaia, decise di avvalersi dei propri diritti umani. E d’impostare la giusta rivendicazione civica, sui sacrosanti dettami spettanti. La giornata, di otto ore, da dedicare al lavoro. Nel tempo, la memoria di scioperi ed agitazioni.  Lotte e cortei. I naufragati tentativi di spoliazione, di una ricorrenza che per tutti sapeva d’amaro, nel rinverdire martiri d’operosità. Oggi, il I° maggio, ancora in vita dagl’indefessi sindacati. Un modo per ravvivare il dibattito, in materia di sicurezza e prevenzione. Di diritti, come di doveri. In una terra spettatrice di lotte tra immigrati ed autoctoni. Il calendario liturgico dedica, l’inizio del mese mariano, alla memoria di San Giuseppe Lavoratore. Un modo per elevare il ruolo della fatica sociale. Per riscoprirne le radici, anche etiche. Per ridargli, quella dignità graffiante, spesso mistificata dagli opportunismi clientelari.