La Voce e la Vita della Chiesa: II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

Diacono Francesco Giglio

La Seconda Domenica di Pasqua o “Domenica in Albis” è l’ultimo giorno dell’Ottava di Pasqua ed è quella che segue la Pasqua di resurrezione. Essa è una domenica mobile, perché dipende dalla data della Pasqua. E’ detta “Domenica in Albis perché nei primi secoli i battesimi si effettuavano durante la solenne Veglia Pasquale, e poiché ad essere ammessi a questo Sacramento erano solo adulti, la veste bianca che ricevevano durante il rito, veniva indossata per l’intera settimana successiva e quindi in questa domenica dell’Ottava di Pasqua, chiamata anche: “Domenica in Albis Depositis, le vesti bianche venivano deposte. Questa domenica, dal 1992 è stata proclamata “Festa della Divina Misericordia da papa S. Giovanni Paolo II. Essa è la più importante forma di devozione alla “Divina Misericordia” tra tutte quelle rivelate da Gesù a Suor Maria Faustina Kowalska, al secolo Helena Kowalska, appartenente alla Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, morta a 33 anni e canonizzata da Papa Giovanni Paolo II il 30 aprile dell’anno del grande giubileo del 2000. Questa festa che era stata preceduta dall’Enciclica “Dives in Misericordia scritta nel 1980 da Papa Giovanni Paolo II ed è stata, in seguito, da lui istituita ufficialmente nel 1992,  stabilendo così che venisse celebrata in tutta la Chiesa proprio nella seconda Domenica di Pasqua. Il motivo di questa scelta è perché ha un profondo senso teologico, esso infatti  indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, la qual cosa fu notato anche dall’allora suor Faustina: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore“. Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo. Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l’istituzione della festa: “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (…). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre“. La preparazione alla festa è preceduta da una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della “coroncina alla Divina Misericordia”. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che “elargirà grazie di ogni genere“. Gesù stesso disse a Suor Faustina in un’apparizione: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria “. Grati a questi due “Santi diffusori dell’Amore e della Misericordia di Dio” e associati alle loro preghiere chiediamo al Signore di accrescere in noi, sulla testimonianza degli Apostoli la fede pasquale per ricevere in noi il frutto della vita nuova. 

 

LA PASQUA ORTODOSSA

In questo giorno è doveroso volgere il nostro pensiero a quanti festeggiano la Pasqua ortodossa che non coincide con quella della Pasqua cattolica, poiché gli Ortodossi seguono il calendario giuliano e non quello gregoriano e quindi la celebrano la prima domenica dopo la prima luna dell’equinozio di primavera, anche se a volte le due festività cadono nello stesso giorno. Una settimana prima della Pasqua gli ortodossi, come tutti i cristiani, festeggiano l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Poiché in Russia per il freddo le palme non crescono, ma secondo una credenza popolare proprio in questo periodo ogni anno spuntano le gemme dei salici, sono queste che vengono usate e perciò  questo giorno si chiama la Domenica dei Salici. Alla Domenica dei salici segue la settimana santa di Passione, la più rigida per quanto riguarda il digiuno. Il sabato a mezzanotte i fedeli si riuniscono, accendono ognuno il proprio cero e seguono la croce che viene portata in processione. Le campane suonano a festa e tutti si abbracciano tre volte; poi inizia la liturgia pasquale che dura fino all’alba. Durante i quaranta giorni successivi alla Pasqua, è di rito salutare chi si incontra con “Cristo è risorto”(Khristos voskres) ed è consuetudine ricevere in risposta “Veramente è risorto” (Voistinu voskres). In unione con questi nostri fratelli e sorelle ortodossi auguriamo loro una : Buona  Pasqua.