Battipaglia: la Bibbiano del Sud Italia, odissea di un padre, riceviamo e pubblichiamo

Buongiorno, mi chiamo Di Taranto Paolo, vivo a Montecorvino Pugliano (SA) e vorrei raccontarvi la mia storia.
Nel 2009 conobbi una donna con cui ebbi una relazione che è durata due anni.
Nel 2011 da questa relazione è nata una bimba e quando lei aveva sette mesi dopo vari litigi e incomprensioni abbiamo chiuso la nostra relazione. Da quel momento è iniziato per me e per la mia bambina l’incubo che viviamo ancora oggi e che va sempre peggiorando.
Nonostante questa donna abbia chiesto al Tribunale dei minori di Salerno l’affido esclusivo della bambina, il tribunale nel 2012 decide di pronunciarsi con l’affido condiviso. Appena ritirata la sentenza, cerco in tutti i modi di vedere mia figlia ma per ben 4 mesi non ho potuto vederla, tant’è che il suo primo compleanno la mia ex mi ha impedito di fare una festicciola e le foto ricordo con mia figlia. Dopo varie denunce da parte mia riesco a vedere la mia bimba ma con l’ausilio del servizio sociale di Battipaglia, che purtroppo da allora anzichè mediare fra di noi ha alterato ancora di più i nostri rapporti.
Da allora ho provato a dire più volte ai servizi sociali che siccome sono un autotrasportatore e non ho orari precisi di lavoro, bisognava che la madre fosse più elastica nei miei confronti, in quanto capitava che se rientravo in ritardo da lavoro anche solo di mezz’ora non mi permetteva di vedere la bambina.
Ho fatto una marea di fax per comunicare quello che succedeva, sia per quanto riguarda gli orari sia per le scelta mediche e/o scolastiche alle quali venivo puntualmente estromesso. Ma nulla succedeva da parte dei servizi sociali che anzichè comunicare al tribunale che in realtà il dispositivo da loro emesso non veniva mai rispettato dalla mia ex e che non riuscivo a instaurare un rapporto corretto con la mia bambina  e che lei ovviamente soffriva di questo continuo rifiuto da parte della madre, comunicavano altresì al tribunale che io non mi attenevo alla regolamentazione e che anzi ero polemico con loro.
Da qui scaturisce da parte del tribunale la sospensione della responsabilità genitoriale ad entrambi per i conflitti fra genitori. Da questo momento inizia un calvario perchè ai servizi sociali viene affidata la bambina temporaneamente. Nel frattempo continuavano a darmi giorni e orari di visita che non potevo rispettare senza per nulla valutare il tipo di lavoro che faccio. In più nei pochissimi incontri avuti fra me e il servizio sociale si palesava una grossa “vicinanza” al pensiero della madre della bimba e a tutte le sue richieste ed esigenze tant’è che addirittura senza il mio consenso mia figlia è stata iscritta in una scuola con frequentazione del tempo pieno. A nulla è valso il mio tentativo di far capire sia ai servizi sociali che al tribunale che il diritto di visita si sarebbe ridotto drasticamente, anzi addirittura è stata negata alla mia attuale moglie una delega da utilizzare nei miei giorni in caso di ritardo da lavoro per prelevare mia figlia da scuola in quanto la madre non era d’accordo. Il tribunale nel frattempo ci fa fare un percorso psicologico nel quale effettuiamo entrambi dei test che danno come risultato nella mia ex una personalità sadica e vendicativa.
Con tutto ciò il tribunale archivia il procedimento riattivando la responsabilità genitoriale ad entrambi e lasciando ai servizi sociali la sola regolamentazione delle attività fra i genitori, e l’inserimento della bambina in un centro polifunzionale diurno in regime di semiresidenzialità. Praticamente non è cambiato nulla anzi si è ridotto ancora di più il tempo da trascorrere con mia figlia in quanto vi è anche la frequentazione di questo centro dopo la scuola.
Qualche mese fa mi viene notificata da parte della procura del tribunale dei minori una denuncia per maltrattamenti psicologici che avrei fatto su mia figlia, data dalle dichiarazioni del centro diurno e del servizio sociale che affermano che privare una bambina di un gioco per farle capire di indossare la benda ortottica prescritta da un noto prof. oculista di Napoli per la durata di almeno tre ore al giorno per risolvere la problematica all’occhio che ha dalla nascita, è motivo grave da sottoporre al tribunale e diventa causa di un giudizio per decadenza dalla responsabilità genitoriale. Dopo essere stati in tribunale per un colloquio verbale e avendo dimostrato con certificati medici l’obbligatorietà della cura con la benda, il tribunale mi ha ammonito, e ancora più grave dopo le dichiarazioni della mia ex che dopo 9 anni dalla fine della nostra relazione, dichiara che sono violento, drogato e alcolizzato, sono stato sottoposto a visite psicologiche e analisi frequenti al Serd di Salerno. In più il servizio sociale mi ha da poco comunicato che anzichè tre volte a settimana la bimba frequenterà il centro un giorno in più quindi attualmente ho la possibilità di vederla per due domeniche e per quattro lunedì al mese per un’ora dopo la scuola.
In questa emergenza Covid19 addirittura il servizio sociale ha richiesto al tribunale che io non andassi a prendere la bambina in quanto dicono non munito di dispositivi di sicurezza (cosa ovviamente inventata) e il tribunale ha provveduto a inviarmi decreto di sospensione delle visite.
Siccome vorrei rendere pubblica la situazione che è sempre di più insostenibile chiedo di essere contattato ai num. 3932892943/3398927958 per poter fornire ulteriori delucidazioni e fornire documentazione.
Attendo che qualcuno mi aiuti!!!
Paolo Di Taranto