Pellezzano: e-book di Giovanni Moccia “Speranze e timori in Economia ai tempi del Coronavirus”

Dott. Moccia come nasce l’e-book e cosa tratta?

L’e-book nasce sull’onda di ciò che potrebbe avvenire in campo economico a breve e medio lungo termine sia in Italia che nel mondo globalizzato a seguito della crisi prodotta dall’espansione del coronavirus. In queste note – necessariamente schematiche – ci si propone una riflessione sulle questioni aperte dall’epidemia, sulle lezioni che possiamo imparare, su alcuni cambiamenti possibili per quanto riguarda i rapporti tra salute, economia e politica a livello mondiale.

Cosa dobbiamo temere a livello globale da un punto di vista economico ?

I dati Ocse sulle aspettative di crescita per il 2020 parlano chiaro. L’organizzazione mette in previsione due possibili scenari per l’anno in corso. Nel primo si ipotizza un graduale declino del contagio e della sfiducia economica ad esso associato. Nel secondo, invece, si prospetta un “effetto domino“, con un contagio più generale. Nel primo caso le previsioni della crescita mondiale passerebbero dal 2,9% previsto a novembre a un più contenuto +2,4%, mentre nel secondo i blocchi al commercio, il calo della domanda interna ai Paesi più colpiti e il moltiplicatore sistemico porterebbe la crescita a un più preoccupante +1,5%, meno della metà dei dati che erano attesi fino a settembre 2019, quando si stimava per il 2020 un +3,2%.

E nello specifico in Europa ed Italia?

 Per quel che riguarda l’Italia e l’Europa, l’Ocse prevede un ridimensionamento della crescita anemica già preventivata. L’Eurozona dovrebbe crescere dello 0,8%, contro l’1,1% inizialmente previsto, senza grossi scostamenti tra i due scenari, mentre per l’Italia si prevede una crescita zero per l’anno in corso e un modesto rimbalzo (+0,5%).

Nel nostro specifico il Made in Italy scricchiola e perde energia. Ma c’è di più: se la situazione non si risolve entro l’anno, a fare maggiormente le spese di questo clima di emergenza sono tre settori chiave: il manifatturiero tessile, i trasporti e il turismo. La flessione per l’intera economia invece va da un -1% a un -3%. La stima considera l’impatto diretto della diffusione del virus nelle regioni italiane, con effetti immediati e di più lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le due regioni dove maggiori sono stati i casi e più drastiche le misure di contenimento, contano da sole per il 31% del Pil italiano. Aritmeticamente, una contrazione del 10% in sole queste due regioni significa una diminuzione del 3% di quello per l’intero Paese.

Come si può entrare in possesso del testo?

L’e-book può essere scaricato gratuitamente sulla mia vetrina personale della casa editrice : http://www.lulu.com/spotlight/Giovanni_Moccia