8 marzo: ancora tanto cammino per emancipazione femminile!

Giuseppe Lembo

 Oltre alla ritualità della Festa dedicata alla Donna, c’è un mondo, una forte e crescente volontà rivendicazionistica, non tanto legata al femminismo di sempre, quanto ai valori di libertà, di liberazione e di eguaglianza che la Donna rivendica per sé. Di diritto alla vita senza violenze e/o femminicidi. Siamo ormai di fronte ad un rivendicazionismo, di fatto in gran parte superato e non rappresenta in sé quell’ostinata differenza di genere dell’uno verso l’altra. Oggi, grazie anche ad un crescente impegno femminista ed alle lotte positivamente utili per annullare gli effetti negativi di una ormai lontanissima quanto inopportuna differenza di genere, un problema ancora aperto, in quanto mai  di fatto definitivamente risolto, siamo alla  visione di un insieme, con una divisione assolutamente più equilibrata dei compiti che non spreca niente del capitale umano e restituisce alla donna quella condizione di “pari opportunità” sempre sognata, ma altrettanto negata dal maschio-padrone, inopportunamente in veste, molto spesso anche adesso, di “dominus” del mondo e soprattutto di “dominus” del mondo femminile, considerato con un fare intransigente, meno importante; tanto, per effetto della tradizionale divisione uomo-donna, con ruoli assolutamente diversificati del maschio rispetto alla donna. L’immaginario che conta è quello che riguarda l’uomo, senza differenze di genere soprattutto sul piano umano e sociale che ha bisogno di un saggio insieme umano; tanto, a partire dall’insieme uomo-donna, un problema aperto da lungo corso, dall’antichità ai giorni nostri. La donna nella società ha avuto notevoli variazioni nella storia dell’umanità. La donna nel tempo ha opportunamente acquistato un forte risalto sociale. Un risalto sociale sempre temperato dalla società degli uomini. Dai lontani tempi l’uomo, per costume pastorale, si univa in nozze alla donna con una vera e propria compera della sposa. Alle civiltà del Mediterraneo con diversi atteggiamenti e comportamenti nei confronti del mondo femminile, di acque sotto i ponti ne sono abbondantemente scorse, lasciandosi dietro, deboli e qualche volta significative testimonianze di un mondo in cammino alla disperata ricerca del nuovo, un grande obiettivo che ha da sempre e sempre animato l’insieme uomo-donna della Terra. Già in Egitto la donna godeva di un grande rispetto; partecipava, tra l’altro, alle azioni del culto religioso. In Assiria e Fenicia alcune donne ebbero un grande influsso nella politica; una significativa testimonianza in tal senso è la celebre Semiramide (Sammuramat). Già dalla storia biblica abbiamo concrete notizie di un mondo femminile con alla base un’alta dignità del fare. Anche dal mondo degli arabi viene un qualche positivo esempio di libertà e di impegno femminile, con una forte influenza anche in politica. È importante ricordare Zenobia di Palmira. In Cina, nel corso della sua storia, c’è stato un grande e diffuso rispetto per la donna. In Giappone la cultura e l’arte erano riservate alle geishe. In tutto l’Estremo Oriente la donna aveva un ruolo attivo nella vita culturale e sociale; un ruolo che si poneva al di sopra di ogni differenza di genere. Oggi il ruolo della donna va ben oltre gli ambiti di funzione della donna con un suo preciso ruolo nell’educazione dei figli, nella cura della casa e nel lavoro, in produzioni essenzialmente domestiche. Oggi la donna, come l’uomo è presente nella società con diversi ruoli dalle fabbriche agli uffici. Un ingresso legittimo e naturale che ha creato spesso conflitti e veri e propri cambiamenti di ruolo (ruolo di madre, ruolo di moglie). Spesso si è trattato di situazioni assolutamente inconciliabili, con conseguenti esplosioni di conflitti per l’impossibilità di conciliare in modo opportuno ed adeguato, il ruolo di madre e di lavoratrice e/o di moglie e di lavoratrice.