Salerno: Lanzuise e Tiramisù al Teatro Nuovo

Sergio Ruggiero Perrino

Sabato primo Febbraio e domenica 2 Febbraio al Teatro Nuovo di Salerno, nell’ambito del “Cartellone comico” diretto da Ugo Piastrella, è andata in scena una divertente e quanto mai attuale piéce di Marco Lanzuise e Rosario Verde dal titolo iconico “Mammà…chi è papà”.

La storia è la seguente: Antonio (un eccezionale Piero Vitolo, in arte Pierino Tiramisù) è un imprenditore caduto in disgrazia a causa della concorrenza dei cinesi. Il fallimento lo ha costretto al trasferimento presso la casa del fratello Pasquale (interpretato magistralmente dall’autore della commedia Marco Lanzuise). Ma Antonio non è solo, infatti ha costretto la moglie Carla e sua mamma (interpretate rispettivamente dalle bravissime Anna D’Auria e Andreina Raucci) a seguirlo dal fratello. Se il rapporto con la consorte è abbastanza positivo, nonostante le ristrettezze economiche, il rapporto umano tra Antonio e la suocera è teso e difficile. A turbare la già non rosea situazione familiare è il cavaliere De Pretis (recitato dall’attento Mario Arienzo) che alla vista di Antonio rimane come folgorato per l’incredibile somiglianza con suo figlio Giorgio, un giovane scapestrato dedito solo a perdere tempo e fumare spinelli. Il cavaliere visti i debiti di Antonio escogita un piano per sostituire lo stesso Antonio con suo figlio Giorgio (interpretato sempre da Piero Vitolo) per scongiurare il divorzio tra quest’ultimo e Imma (l’eclettica Ivana D’Alisa), una ricca benestante la quale riceverà 2 milioni di euro dal padre se avrà un figlio da Giorgio. Dato che quest’ultimo a causa di un blocco psicologico non riesce ad amare la moglie ecco che il cavaliere pensa di sostituire anche solo per una notte il figlio dissoluto e drogato Giorgio, con l’aitante Antonio affinché Imma possa rimanere incinta. Per Antonio ci sarà un regalo di 300 mila euro.

“Mammà…chi è papà” è una commedia divertentissima con tanti equivoci ed un inatteso finale. Ricalca le grandi tragedie greche plautine che avevano, nello scambio di personalità degli attori in scena, la verve che dava impulso alla storia con un turbinio di colpi di scena.

Un plauso all’intera compagnia che ha saputo con eleganza e garbo trattare temi alquanto spinosi e attuali, quali la crisi di coppia e la difficoltà di vivere in una società economica altamente e disperatamente competitiva.