Cibo e dintorni

Cibo e dintorni

Giuseppe Lembo

Non è possibile che l’Uomo tristemente chiuso in sé stesso, sempre più fuori dal mondo, vada assumendo comportamenti disumanamente suicidi da Futuro Negato.

Tanto, facendosi male e facendo un male da morire all’umano del Mondo che ha bisogno di Noi, saggiamente insieme ed umanamente in cammino verso il Nuovo del Mondo, ritagliandosi, in tutte le direzioni possibili da Nuovo Umanesimo, un Nuovo del Mondo, come ritorno ad un passato umano, fatto di corsi e ricorsi storici.

Oggi, per evitare il peggio all’Uomo della Terra, tristemente impazzito, c’è bisogno di un saggio tuffo nel passato per tutto quanto riguarda la vita dell’Uomo, la cui palestra-laboratorio di saggezza è la sola umanità di insieme di una società solidale che sa saggiamente trovare le risorse umane per guardare al Futuro. Al Futuro dall’insostituibile cellula Famiglia, unitamente all’altrettanto insostituibile cellula Scuola, una palestra di vita che deve, informando e formando, preoccuparsi di dare la giusta conoscenza, i necessari valori ed i saperi al Mondo giovane delle future generazioni, affinché diventino forti espressioni di un’umanità in cammino che sa usare l’insieme umano come saggio percorso di vita per il Nuovo del Mondo, prima di tutto, attento all’Uomo che, per vivere bene insieme, ha sempre bisogno di UMANESIMO, così come vissuto nel passato di cui oggi, per vincere le disumanità umane si ha tanto, tanto bisogno.

Riconosco a questo mio dire, inizialmente partito dall’educazione al cibo e dalla sua saggia dimensione immateriale di “cultura che nutre” un percorso apparentemente deviato.

Lo è in parte e solo in parte, in quanto ho usato le tante cose dette, per tornare a riprendere il mio pensiero sulla “Cultura che nutre” e sull’educazione al CIBO, così come dato all’Uomo dalla Madre Terra e, purtroppo, per egoismi umani, gravemente truccati per fini economici che servono all’Uomo per dimostrare la sua capacità, sempre più disumana di Potere sugli “Altri”, vittime di chi sa pensare solo a se stesso.

Tanto, facendo e facendosi un male da morire; tanto, costruendo percorsi umani in sé disumani da vita negata soprattutto agli ultimi ed agli esclusi della Terra che, nulla possono per cambiare il corso della propria vita.

Chi può fare questo? Inizialmente la Famiglia, a cui c’è da affiancare la Scuola, saggiamente considerata Palestra del Sapere per l’Uomo e come tale maestra di vita umana che, funzionando bene, dobbiamo poi ritrovare nella buona Società.

Tanto, per un Uomo capace di vivere da protagonista, come cittadino del Mondo con le radici profonde nei valori della Terra in cui si è nati e con la forza identitaria di un passato che, per continuità umana, deve saggiamente diventare Futuro, con tutte le risorse di un percorso di vita da non dimenticare mai e tanto meno, da cancellare dalla memoria, facendo un grave danno al Futuro.

Che fare? Evitare di vivere in una condizione di vita disumana e senza senso. Tanto, è possibile, conoscendo al meglio se stesso, un se stesso che serve a conoscere meglio gli altri e così dare saggiamente il proprio contributo di “umanità nuova” per un Mondo Nuovo, con alla base i valori e la forza di un Nuovo Umanesimo, un tempo dei corsi e ricorsi storici che, volendolo, può assolutamente tornare e ridarci quei valori che non abbiamo e di cui abbiamo assolutamente e sempre più bisogno, per garantire un Futuro sempre più negato all’Uomo della Terra che deve credere saggiamente in se stesso e nelle cose umane necessarie al Futuro.

Che fare? Guardarsi attorno e cercare gli alleati e le alleanze possibili per il Nuovo del Mondo, un nuovo che, oggi come non mai, ha un grande, grandissimo bisogno di Noi.

Un primo alleato è l’insieme del mondo educativo e di quei saperi condivisi di cui l’Uomo di ogni tempo non ha fatto mai a meno e tanto meno, potrà mai farne a meno nel Futuro umanamente possibile. Tanto per governare il Futuro di insieme, affidandosi all’universalità materiale ed immateriale dei valori universalmente condivisi e che dentro di NOI sono sempre più spesso, parte non manifesta del nostro ESSERE IN DIVENIRE.

Anche per l’obiettivo salute, occorrono saggi percorsi di saperi e conoscenza; tanto, attraverso i saperi, la conoscenza ed il saggio uso del cibo territoriale che la Scuola deve saper garantire alla conoscenza attraverso l’Educazione Alimentare, con percorsi laboratoriali di “Cultura che nutre” e di un uso salutistico del cibo, risorsa territoriale, un vero e proprio elisir di lunga vita, da usare per vivere sani e con le buone caratteristiche umane di “mens sana in corpore sano”.

Il Cilento, oltre ad essere Terra dei saperi universali che sono da tempi lontani parte di NOI, racchiusi nel pensiero dell’ESSERE IN DIVENIRE, è Terra universale di Salute del Corpo, per il bene del CIBO che ci viene dal passato e che ancora oggi, in grande simbiosi, la Buona Terra cilentana dona con amore alla sua gente che vive in corpore sano, avendo prima di tutto, sagge condizioni umane di una “mens sana”.