Fisciano: W la Goliardia “Gaudeamus” !

Mirabolante impresa goliardica dei praeclari Gran Pascià, membri della Sacra Assise del Sultanatus Salernitanus Sacra Palma, venerabili El Rick V, a.s. Prof. Riccardo Fragnito, Neghus VII, a.s. Preside Giovanni Cerulo, Ibn Kukul VIII, a.s.  Prof. Paolo Petraccaro, Poeta Maledetto IX, a.s. Avv. Marcello Feola, P’Ataturk X, a.s. Ing. Giampiero Sicignano, Gengis Bee Selim El Jaquab XI, a.s. Ing. Gennaro Botta, Khadijah Trotula XIII, a.s. Vera Carini, studentessa di giurisprudenza, Ahmed I Evvel XIV, a.s. Fabio Farese, studente di fisica, tutti  già Sultani, nonchè dei nobili Pascià Halima, a.s. Dott.ssa Francesca Iannelli, Almadi I E Et Ultimo, a.s. Valerio  Madaio, studente di biologia, i quali, rinnovellando i fasti dell’antica tradizione Goliardia, con astuzia e destrezza, hanno nottetempo  “uccellato”, cioè sottratto con scaltrezza ai giovani goliardi “attivi”, con abile machiavellica strategia ove erano segretamente custoditi, lo stendardo con il gonfalone storico dell’Ordine goliardico, otto mantelli, del Satrapo, dei Kaliffi, degli Sceicchi e degli Agà ed i relativi collari e placche, rinnovellando i fasti della goliardica con la “G” maiuscola.

La “beffa”, ispirata da una sana allegria, secondo i  canoni et praecepta del Codex Goliardorum è stata “dichiarata” al Sultano in carica Bayezid Mutamarrid XV, a.s. Daniele Mirabella, studente di Ingegneria, in odore di abdicazione, con l’affissione alla porta  della sede della Sacra Palma nell’Università di Salerno  della “Bolla di Uccellaggione” contenente la richiesta del guiderdone del riscatto, come da tradizione in Bacco, Tabacco  Venere e Decio, nonché la trasposizione parodistico-goliardica della favola “Alice nel paese delle meraviglie”.

La “Solemnis Cena del riscatto, protrattasi fino all’alba, si è celebrata in ebriosa euforia tra vecchi e giovani Goliardi in perfetta osmosi e simbiosi, venerdì 17 gennaio 2020 alle ore 20.69, al El Bodeguero di Lancusi tra scherzi, frizzi, lazzi, bubbole, facezie e pinzillacchere, agli altisonanti canti di gioia e canti d’amore medioevali dei “Clerici Vagantes”.

Dopo la esilarante recitazione in costume della pantomima di “Alice nel paese delle meraviglie, restituite al Sultano le “res goliardiche uccellate”, alle ore 6.9, la cena si è conclusa solennemente con l’intonazione del “Gaudeamus”, inno della Goliardia italiana ed europea.