Salerno: Vampa di Sant’Antuono al Porticciolo di Pastena contro speculazione e abbandono
Nonostante le condizioni disastrose del tratto di spiaggia interessato, invaso da rifiuti di ogni tipo e la cui manutenzione non viene effettuata se non da pochi e instancabili volontari, anche quest’anno la Vampa avrà luogo per ribadire l’importanza della partecipazione diretta dei cittadini alla scelte urbanistiche e sociali, per una gestione sostenibile del territorio.
Anche quest’anno vogliamo far bruciare nel fuoco della trasformazione le tante occasioni sprecate o millantate da chi – da troppo tempo e con risultati sempre più devastanti – gestisce la cosa pubblica: l’abbandono delle spiagge e dei parchi, la cementificazione delle aree verdi, l’assenza di manutenzione e vivibilità in quasi tutti i quartieri, l’obsolescenza dei sistemi di trasporto e dei servizi in genere, dalla salute alle infrastrutture scolastiche.
La Salerno di oggi è il prodotto di un disegno che si fa strada ormai da oltre vent’anni, fatto di opere pubbliche incompiute e di investimenti privati senza senso nelle aree di maggiore pregio paesaggistico, una città sempre più satura di cemento a dispetto di un costante calo demografico, dovuto all’emigrazione forzata dei giovani per la difficoltà di trovare un lavoro
e una casa a prezzi ragionevoli, per la mancanza di stimoli culturali e di luoghi di aggregazione. Una città per chi?
Forse soltanto per chi vive grazie alla rendita degli appartamenti o delle case vacanza concepiti per un turismo occasionale, che trova sul proprio passaggio una città nevrotica, maleducata e impreparata ad accogliere. A questo modello di città fittizia, propagandato da una èlite politica e imprenditoriale narcisista e corrotta, pieno di luci e dichiarazioni esaltanti ma vuoto di umanità, senso civico e socialità, si contrappongono le richieste inascoltate di giovani e residenti sul recupero e l’affidamento del patrimonio pubblico inutilizzato, sullo smodato consumo di suolo e sulla scarsa attenzione al territorio.
Veleni e omissioni, come nel caso delle Fonderie Pisano, impregnano l’aria di malattie che rendono la vita degli abitanti una partita a carte con la morte. Favoritismi, scambi e approssimazioni paralizzano il traffico e l’economia. Cemento, opere inutili, incendi e abbandono sulle colline, uniti alla svalutazione dei valloni, dei torrenti e all’erosione del litorale, sono alla base del gravissimo dissesto idrogeologico mai prevenuto e accentuato dalla speculazione.
Per tutti queste ragioni, comitati locali, gruppi di azione, singoli cittadini insieme agli studenti di Fridays for Future saranno presenti alla Vampa per denunciare e condividere le istanze e le battaglie di una città intera, in cui si è provato a spegnere il dissenso e la speranza, ma nella quale brucia ancora caparbiamente il fuoco della passione civile e del desiderio di riscatto e trasformazione.