Eboli: Terremoto giudiziario, capogruppo Cardiello “Sindaco Cariello si dimetta e liberi Città da enorme questione morale”

Il capogruppo azzurro commenta la odierna rassegna stampa.

“Quanto emerso dalla rassegna stampa odierna, desta profondo sconcerto.
Si ha la sensazione che il quadro delineato dalla locale Procura della Repubblica sia talmente grave che le conseguenze in termini di credibilità degli organi politici coinvolti siano altrettanto pesanti.
In gioco non c’è il singolo indagato ma l’immagine di una Città di 40.000 abitanti, devastata dall’operato di chi dovrebbe rappresentarla in maniera più trasparente possibile.
In questi anni Cariello si è riempito la bocca con la parola “legalità” ma nel concreto non sembra averla attuata, visti i capi di imputazione che lo vedono indagato insieme ad altre nove persone.
Basti pensare alla recente inchiesta avente ad oggetto l’affidamento del Centro Polifunzionale SS Cosma e Damiano alla Coop. ISES che vede indagato Cariello in primis per abuso d’ufficio e il prossimo processo che lo vede imputato, insieme ad altri, per concorso in falso e abuso d’ufficio nella vicenda “Croce Rossa.
Per poi arrivare all’indagine conclusa riguardo la videosorveglianza, grazie al coraggio di chi non si è piegato al “sistema” e ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura.
Tutte azioni compiute nel pieno dei propri poteri di Sindaco e non da privato cittadino e che hanno comportato un necessario approfondimento investigativo da parte dei magistrati.
Nell’affare videosorveglianza, secondo l’accusa, sono emersi a vario titolo reati gravissimi contro la Pubblica Amministrazione, quali corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio ( 319 c.p.), turbativa d’asta ( art. 353-353 bis c.p.), peculato ( 314 c.p.), concussione ( 317 c.p.), induzione indebita (321 c.p.) e falso ( 479 c.p.), che con la nuova legge n. 3/2019 (spazzacorrotti) stabiliscono pene minime di sei anni in caso di condanna.
C’è un episodio che fa comprendere come oramai il Municipio sia diventato una cosa “privata: Cariello, si legge nel capo 3 delle ipotesi di reato a suo carico per peculato ( art. 314 c.p.), “faceva installare una videocamera che riprendeva il portone della propria abitazione, così appropriandosi di un bene e di una utilità i cui sosti erano a carico del Comune di Eboli “.

Un quadro sconcertante che fa piombare Eboli in un clima mai vissuto sino ad ora, soprattutto in vista delle elezioni comunali oramai prossime.
Eppure le anomalie del sistema videosorveglianza c’erano e gli organi di informazione ne hanno sempre evidenziato i contorni più oscuri ( vedi recentissimo intervento sulla spesa dell’Ente di oltre 5000 euro liquidati ad una ditta privata per la sola custodia della telecamera smontata da un palo pubblico), ma ciò non è bastato ad effettuare un cambio di rotta immediato.
Un sistema di telecamere che doveva rappresentare il primo deterrente in termini di sicurezza per i cittadini, ma che è diventato un vaso di pandora dai contorni terrificanti.
Migliaia di soldi pubblici spesi per 97 “occhi” che ad oggi, non solo risultano mal funzionanti o non connessi, ma necessitano anche di ulteriori spese per il ripristino e la regolare funzionalità.
Oltre al danno anche la beffa e a pagare sono sempre gli ebolitani.
Ci chiediamo, allora, cosa debba accadere ancora affinchè il Sindaco si dimetta, liberi la nostra Città dall’imbarazzo mediatico e sgomberi il campo da una questione morale senza precedenti.
Facciamo appello ai consiglieri comunali di maggioranza di non aspettare sussulti di dignità da parte di qualcuno ma di votare la  mozione di sfiducia che presenteremo a breve.
Invitiamo i liberi cittadini a non rassegnarsi all’idea di avere un Ente su cui si addensano pesanti ombre, ma ad avere sempre l’onestà e la legalità nel cuore.
Nel frattempo chiederemo un incontro urgente a Sua Eccellenza il Prefetto di Salerno, che dovrà valutare con attenzione l’invio di una apposita commissione d’accesso che approfondisca ulteriormente tutta la vicenda, con attenzione agli atti amministrativi adottati.”