Castel San Giorgio: Madonna Immacolata come colomba, nell’opera di due artisti

Anna Maria Noia

Sabato 23 novembre, nei locali dell’Arciconfraternita della Immacolata Concezione – Castel S. Giorgio – si terrà la presentazione al pubblico di un’opera a cura degli artisti Vincenzo Avagliano e Alfonso Vitale; già docenti al liceo artistico “Sabatini-Menna” di Salerno. Due colleghi e amici, che esporranno la continuazione di un manufatto precedente (realizzato nel 2018), inerente ad un dipinto in onore della Madonna Immacolata “immersa” in un volo di colombe. La realizzazione, poetica e simbolica – metaforica – verrà completata idealmente e materialmente appunto sabato; si tratta di due pannelli aggiuntivi alla cui base verranno, in questi giorni, apposte delle stoffe. Per celebrare degnamente Maria Immacolata – il culto è sentitissimo e molto partecipato nell’intero comprensorio di S. Giorgio e particolarmente nell’ambito della Congrega. Retta, da tempo, dal barbiere Gennaro Cibelli – priore tra i confratelli. Il manufatto è posto dietro l’altare presente in sala, come un’ombra densa d’arte e caratterizzata dal frullare d’ali delle pure colombe – simbolo di candore, appunto purezza ma anche di prudenza e scaltrezza. Il primo pannello, dello scorso anno, misurava – complessivamente – 200 x 280 cm. Le due aggiunte laterali – a mo’ d’ali o di braccia che accolgono il visitatore, anagogicamente sarebbe la Chiesa universale che attira i fedeli – hanno invece le misure di 140 x 280 cm. L’evento ha denominazione: “Splendono d’argento e di oro le ali della Colomba”. L’esposizione sarà visitabile a partire dalle 18.30 di sabato; a seguire, la celebrazione eucaristica officiata dal parroco don Gianluca Cipolletta – la cittadinanza è invitata a partecipare ad entrambe le manifestazioni. Saranno presenti i due artisti. L’arcaico ed ancestrale culto della Vergine Immacolata sarà – dunque – nuovamente “dipanato” da tale kermesse tipicamente sangiorgese, alla quale seguiranno – nei prossimi giorni, soprattutto ai primi di dicembre – altre occasioni di festeggiamenti e di celebrazioni, sia religiose che civili – nella cittadina. Il tutto grazie all’impegno dei Confratelli, che tengono a sottolineare la vera e propria “rinascita” di tutte queste (e ulteriori) attività alla luce del “ventennale” della congrega – ripresa appunto in questo periodo, dopo le problematiche inerenti al sisma dell’80. Con l’ausilio, nel tempo, dei parroci don Gianluca e don Graziano Cerulli – predecessore di don Cipolletta a S. Giorgio. L’intera opera, con al centro la statua della Madonna (di inizio ‘900) custodita nelle sale della Confraternita – ad altezza d’uomo (due metri, compresa la base) – è stata ispirata al e dal salmo 67 versetto 14. In cui viene citato questo evanescente essere animato (la colomba), che collega – idealmente e materialmente – la terra (sordida e spesso “fangosa”) al Cielo dove ci attende la Divinità. E Maria è tramite per approdare all’Aldilà. La realizzazione è frutto di una collaborazione e di una simbiosi tra Avagliano (accolito) e Vitale, improntata all’amicizia e alla condivisione di valori comuni – non soltanto spirituali od ecclesiastici. Ma si tratta di valori genuini, insistenti sullo splendore e sulla soavità delle colombe. Che, grazie al sapiente panneggio dei drappi che sono stati apposti lungo l’opera, avranno il “compito” di unire i suddetti pannelli con l’altare – dove avviene l’incarnazione di Gesù Eucarestia. Come pure e dolci sentinelle. Già nel 2018, l’effigie della Madonna – in poetici colori pastello, sopra tutti l’azzurro – sembrava fuoriuscire dalla bidimensionalità apparente per lanciarsi, tridimensionalmente, verso noi umani – poveri, miseri pellegrini nella valle di lacrime terrestre. Questo effetto, molto dinamico e fluttuante – verso l’Infinito e oltre, verso Dio e percorrendo l’Eternità – viene rafforzato, sublimato nel 2019 con il completamento della struttura. Ad indicare, sempre più, a noi poveri mortali (fragili di spirito) che Maria Vergine lascia e si stacca dal Cielo per venire a condividere la nostra indegna e trista umanità in questo mondo peccaminoso; con i due nuovi pannelli, inoltre, si crea un effetto luminoso come luce fulgente. Con la presenza materna della Vergine (colomba senza peccato originale) amorosa verso il mondo terreno. Appunto come un ponte tra noi e l’Eterno e Misericordioso Padre. Non mancano – poi – nell’intera opera giochi visivi e di luce; i devoti saranno certamente abbagliati dall’effigie, dall’immagine. In un crescendo di alta spiritualità. E le colombe, come sempre, a messaggiare e a veicolare concordia, pace, letizia, serenità. Tutto a comunicare l’Amore; l’amore materno di Maria di Nazareth. La tela consta di un sapiente utilizzo dei colori (cromatismo) più soffusi e candidi. Che evidenziano ed evocano il passaggio dal materialismo di questo mondo all’immaterialità ultraterrena – in un crescendo (climax, escalation) di riflessi soffusi. In pratica la rappresentazione dell’Ineffabile dantesco (relativo alla cantica del Paradiso, espressa appunto col termine di “non esprimibile”). In un continuum tra ciò che prova l’artista e quel che invece vede il visitatore, l’avventore. In tutta umiltà. La rappresentazione globale è equilibrata e armonica. Come la Gerusalemme celeste – negli accadimenti apocalittici della Parusia – la seconda (e ultima) venuta del Cristo su questa terra. Plaudiamo dunque a questi fantasiosi, estrosi pittori e/o artisti. Riguardo al resto degli appuntamenti, religiosi e laici, che si vivranno per onorare l’Immacolata – martedì 3 dicembre (ore 20) la chiesa della congrega ospiterà il concerto degli ensemble di Chitarre, Archi e Canto a cura del liceo musicale “Galizia” di Nocera Inferiore. I ragazzi, durante l’esibizione, saranno accompagnati dal dirigente scolastico Maria Giuseppa Vigorito e dagli insegnanti Paolo Balestrazzi; Alessandro Fortunato; Andrea Montella; Wally Pituello; Antonio Saturno; Antonio Zuozo. Ancora, venerdì 6 dicembre – però alle 19, stavolta – nella sala della congregazione è prevista la presentazione del volumetto di Alfonso Ferraioli (direttore artistico della compagnia teatrale amatoriale “La magnifica gente do Sud”) “Il dono”. Un lavoro incentrato sulla donazione degli organi. Tutto questo nel cammino verso la responsabilità di vivere. Non mancheranno, infine (per la novena), i… “mastri zampognari” (se così possiamo affermare) della compagnia “D’altrocanto” – con Antonio Giordano. Sempre presenti, in svariate occasioni, a Castel S. Giorgio e non soltanto.