Abbè Pierre devoto dell’angelo custode

 don Marcello Stanzione

Henri Antoine Groués, detto Abbé Pierre, nasce il 5 agosto 1912 a Lione, quinto di otto figli, da una famiglia benestante. Compie gli studi presso il Collegio dei Gesuiti di Lione. A 13 anni, partecipa attivamente al Movimento Scout di Francia. A 16 anni, durante una gita in Italia, sosta ad Assisi. L’incontro con S. Francesco, specie al Convento Le Carceri, gli fa prendere la decisione di farsi Cappuccino. A 19 anni entra nel Convento di clausura dei Cappuccini di Lione, dopo aver distribuito ai poveri la sua parte di eredità. Vi rimane 7 anni, per gli studi di filosofia e teologia. Nel 1938 viene ordinato sacerdote. L’anno successivo, per motivi di salute, lascia la vita monastica e viene incardinato nella Diocesi di Grenoble. In seguito viene nominato Vicario della cattedrale. Nel 1942 comincia, per caso, un’intensa azione di salvataggio delle vittime della tirannia nazista. E’ in questa occasione che l’Abbé Groués, diventa l’Abbé Pierre. L’Abbé Pierre salva diverse persone (ebrei, polacchi) ricercate dalla Gestapo. Falsifica passaporti, diventa guida alpina e trasporta attraverso le Alpi ed i Pirenei le persone in pericolo. Dopo la guerra viene eletto Deputato alla Assemblea Nazionale. Nel 1947 fonda con Lord Boyd Orr, il Movimento Universale per una Confederazione Mondiale. Verso la fine del 1949, accoglie a casa sua, George, assassino, ergastolano, mancato suicida. Inizia il Movimento Emmaüs, il movimento degli Stracciaioli-Costruttori di Emmaus. Il 1° febbraio 1954, il grande appello a Radio Lussemburgo che scuote la Francia. L’insurrezione della bontà porta alle Comunità Emmaüs una quantità impensabile di denaro e di doni in natura. Nonostante l’afflusso di tanto denaro, non viene smesso il lavoro di stracciaioli. Un mese dopo, viene aperto il primo cantiere per 82 case per senzatetto. Nei mesi successivi l’Abbé Pierre gira tutte le città della Francia. Anche da diversi paesi di Europa viene chiamato per incontri e conferenze. Ovunque cominciano a sorgere le Comunità Emmaüs, comunità di poveri che mediante il lavoro di recupero e riutilizzo di quanto viene buttato via, si guadagnano da vivere onestamente e si permettono il lusso di aiutare chi sta ancora peggio. L’Abbé Pierre ha vissuto nella Comunità La Halte d’Emmaus, a Esteville, in Normandia, con i comunitari più anziani e più malati. Muore a Parigi il 22 gennaio 2007. Nel suo libro “Testamento” scritto all’età di 81 anni, l’Abbé Pierre così scriveva riguardo alla sua devozione verso gli spiriti celesti: “Qualche tempo fa ho riscoperto il dialogo con l’angelo custode. Sì, quel famoso angelo custode che era completamente sparito dalla mia vita fin dal tempo del catechismo. In due circostanze, senza che io veda in questo un qualsiasi legame di causa ed effetto, dopo aver invocato l’angelo custode è giunta pronta la soluzione. Certamente, quando improvvisamente si affacciano le soluzioni è che le cercavamo da tempo, e tuttavia come mai son arrivate proprio in quei precisi momenti? Non so. E io, che non mi faccio alcuna immagine di Dio, ho ritrovato la meraviglia che avevo provato, a quattordici anni, davanti agli angeli musicanti da Melozzo da Forlì. Si trovano nella pinacoteca vaticana. Settant’anni dopo, avendone trovato una riproduzione, l’ho incollata sulla porta della mia camera di Esteville”.