Salerno: centenario di padre Francesco Cavallo, esorcista saveriano

Rita Occidente Lupo

Un secolo di vita e non sentirne il peso, quando è la fede l’unico motore che regge il passo del tempo. Padre Francesco Cavallo, missionario saveriano, esorcista, Sabato 16 Novembre 20119 ricorderà in raccoglimento, come stile della sua vita, il suo scolo di vita senza festeggiamenti. “Non voglio esser distratto in tale giorno-dichiara- per cui ho chiesto anche ai numerosi fedeli che mi cercano, di non telefonarmi ed affollare l’agenda di prenotazioni. Voglio dedicarmi soltanto alla preghiera in tale circostanza, ringraziando il Signore dei lunghi anni che m’ha donato.”

l giorno successivo, presso la Parrocchia di San Paolo, alle ore 11,30, ci sarà la celebrazione eucaristica per la partecipazione della comunità. Padre Cavallo fu ordinato sacerdote nel 1947, dopo gli studi a Parma. Nativo di Bari, ha vissuto la vita missionaria in America ed in Sierra Leone, dedicandosi alla formazione dei novizi. Uomo di preghiera, esorcista da lunghi anni, svolge la sua giornata dedicandosi al benessere delle anime, che accorrono a lui per un consiglio spirituale, l’amministrazione dei Sacramenti, una liberazione dal maligno. La sua alimentazione frugale, analoga per pranzo e cena, lontana da leccornie ed altre prelibatezze. “Mangio minestrina, una fetta di prosciutto con pomodori freschi ed una mela cotta a pranzo e cena” rivela con la pacatezza che contraddistingue la sua figura longilinea. Questo il segreto della longevità? Pare che sia invece in quel suo essere costantemente alla presenza del Signore, con preghiere e meditazioni, avendo detto no ai media. L’informazione, per lui, viaggia su altro filo! Quello del Vangelo, che diffonde senza tema di mode del tempo!

“L’Inferno c’è e come- commenta- e quel che conta in vita, garantirsi la salvezza dell’anima! Tanti casi d’esorcismo che ho praticato, mi hanno fatto capire sempre più come anche del male il Signore si serva per utilizzarlo al meglio per le anime. Nella mia vita ho conosciuto tante anime Sante, come Padre Pio. Lui mi guarì da una brutta malattia dermatologica. Ho conosciuto anche Papa Wojtyla, di cui conservo una federa del guanciale che usò quando venne ad Aversa e Padre Francesco Saverio Toppi, sant’uomo, Vescovo di Pompei. Alcuni dei tanti che ho incrociato nel mio lungo cammino come il Beato Giustino Russolillo. Perchè vivo senza i media? Perchè tutto passa, solo Dio è eterno ed a Lui dobbiam drizzare le nostre intenzioni nell’affrontare il quotidiano, fin dalle prime luci dell’alba! Esiste la gioia eterna del Paradiso, per cui prego San Pio di mettermi in condizione di goderla quando sarà giunta la mia ora. Naturalmente l’Inferno c’è e come, per cui occorre in vita praticare l’amore evangelico, per meritare la salvezza dell’anima!”