Una scomoda verità

Michele Montuori

E’ il titolo più chiaro, tra i tanti, di Al Gore, Democratico, e mancato Presidente degli Stati Uniti, e parla della devastazione di terre, mari e cieli, e su veritieri modi di porne fine.
Intanto, è uscito da poco, nei circuiti multimediali, un gioco, “Star wars”, l’ennesimo, che simula combattimenti aerei nei cieli.
Questi, è vero, sono preda di un profondo inquinamento, sia nella bassa atmosfera (ove gravitano pericolosamente i fumi da cherosene degli aerei sinora in volo e quelli risultanti da un ciclo alterato delle acque oceaniche colme di petrolio e sostanze chimiche, nonchè per estesi disboscamenti planetari, che non forniscono più ossigeno all’uomo), che più in alto (dove migliaia di inutili satelliti percorrono l’orbita terrestre riempiendola poi di detriti, quando a terra, con le moderne tecnologie, si può favorire ogni connessione multimediale per la realtà odierna).
Inoltre, quanto ai cieli superiori, in cui orbitano pianeti attorno al sole, ed addirittura parlandosi di distanze interstellari, l’uomo, che non si accontenta di un semplice telescopio spaziale od al più di una sonda automatica, dovrebbe essersi reso finalmente conto che mandare la gente su qualche pianeta circumsolare (la cui vita, sterile, la si sarebbe potuta osservare anche con mezzi di rifrazione a terra) od anche su quella inutile stazione spaziale posta sopra di noi, buona solo per averci fornito dati sulla dieta degli astronauti, a base di alghe verdi azzurre, di antiossidanti naturali, semolino e soprattutto acqua), avrebbe dovuto porre la propria più genuina attenzione alle aurore boreali ed al miracolo delle fasce di van allen, come minimo, senza pensare poi più coerentemente all’innaturale appiattimento della Terra, alla deviazione del suo asse magnetico e terrestre, alle attività presenti nel nucleo della Terra, allo slivellamento delle piattaforme continentali ed al continuo sobollimento dei vulcani posti ovunque nel mondo, senza grandi fenomeni sismici, a parte quelli che l’uomo stesso ha indotto artificialmente: tutte cose che avrebbero dovuto esitare in una continua polverizzazione del pianeta, se non dell’universo.

Ma, più che indagare sui cieli alti, che è meglio lasciar stare per non rimanerne con la coscienza e l’intelletto obnubilati e preda di terrore,  le guerre aeree planetarie cui i ragazzini si soffermano smanettando sul videogioco, l’ultimo di tanti, sono in realtà, per menti non ottuse, una perequazione dell’immaginario che Cesare — che staziona perlopiù tra la faglia di Sant’Andrea e Vellostowne, conscio poi della gravità dei danni a tutti gli ecosistemi — sta cercando di attuare a terra, anche auto punendosi, come l’undici ottobre di una decina d’anni fa.
Innanzitutto, i voli aerei saranno sempre più al collasso, perchè ci vuole ancora tempo per dotare le flotte di aerei alimentati magari ad idrogeno, ed inoltre l’uomo a venire non dovrà affatto viaggiare nei cieli più di tanto, vista non solo la delocalizzazione di tutte le attività umane (per cui quei voli saranno in gran parte inutili), ma anche la messa in opera di treni super veloci, capaci di colmare distanze in breve tempo anche di mille e più chilometri, sufficienti ad ogni superflua attività umana, perchè le merci saranno quasi tutte locali ed al più si sposteranno su gomme di camion od al massimo navi alimentate eticamente.
In ogni caso, Cesare è consapevole che debbano essere tappati quasi tutti i pozzi di petrolio, soprattutto quelli più pericolosi posti ai poli ed offshore, e le industrie chimiche ad essi collegati.
C’è innocuo gas a sufficienza nel mondo, anzi troppo, con cui alimentare auto prevalentemente di piccolo o medio volume, considerati gli intasamenti di strade cittadine ed autostrade, che chissà quanti poi percorreranno, vista la delocalizzazione di quasi tutte le attività.
E Lo costringono ad arrampicarsi sugli specchi, ove forse starebbe anche meglio, con la farsa dei motori elettrici, buoni solo a qualcuno, perchè altrimenti come camperebbe Cesare stesso per mantenere tutti gli apparati che servono all’uomo!
Ed inoltre le megalopoli dovrebbero essere alimentate quanto prima con nucleare freddo, abbattendo d’emblèe le centrali pericolose di oggi, i cui carichi radioattivi, che dureranno almeno mille anni, non si sa come smaltire e dove depositare.
Questo è il succo di quei videogiochi, mentre intanto si continuano a seminare morti, affatto virtuali: si tratta invero di stragi, di sfollati, di fatti morire a mare, di avvelenati, di fatti morire di cancro, di fatti sparire, di procurate morti precoci od avanzate, di fatti prostituire, di rapimenti e sottrazioni d’organi, ed altro di cui Lui sa.
Un inutile omicida gioco delle carte, avverso alla Divinità, che potrebbe ritirare la Sua Mano lì dove vengono progettate queste cose.
Sarebbe più congruo, più umano, limitarsi a parti da cinematografo, musicali, da sport, da politica ed altro, di cui lo Stesso è da tempo sagace mediatore.