Noi meridionali siamo stati Magna Grecia

Noi meridionali siamo stati Magna Grecia

Giuseppe Lembo

Occorre, in alternativa a quella di oggi, un’Europa sempre più unita; soprattutto, occorre dare un’anima all’Europa. Questo significa, prima di tutto, pensare a costruire una nuova Europa; significa pensare a costruire un’Europa che non prescinda assolutamente dai suoi popoli; tanto, oltre ad essere un maledetto errore è, come dimostrano i fatti del nostro vivere quotidiano, un danno gravissimo; un danno che, se non si cambia e subito, pagheranno amaramente, soprattutto i nostri figli. Il fallimento clamoroso della politica europea, fortemente nelle robuste mani della troika padrona, deve far riflettere e tornando sui propri passi, riportarsi al lontano pensiero dei padri costituenti che prima di tutto e soprattutto, pensavano ad un Progetto di Europa Unita con protagonisti, prima di tutto, i cittadini d’Europa. I percorsi di questa nostra Europa Unita, sono percorsi per niente esaltanti; trattati e normative sono stati proposti in un crescendo di confusione, purtroppo per niente giovevole al bene comune e soprattutto al futuro di un bel sogno che sarebbe un vero e proprio suicidio, il cancellarlo con danni gravi per il presente e particolarmente per il futuro di quelli che verranno. La prima dannata anomalia del percorso europeo viene soprattutto dalla mancata Costituzione Europea, una Costituzione annacquata da trattati, senza , per altro, oltre a non passare, per la ratifica, come vuole una corretta democrazia costituente, attraverso il popolo sovrano di ogni Paese membro, neppure attraverso le singole rappresentanze parlamentari. L’equivoco trattato-costituzione, un male oscuro, all’origine di una UE imperfetta ha dominato per un decennio la scena; scena che domina tutt’ora, portandosi addosso il pesante fardello di un’incompiuta che soffre e non poco, dei suoi peccati d’origine, in quanto trattasi di peccati mortali, assolutamente incancellabili. È stato un errore veramente imperdonabile, il non darsi una vera COSTITUZIONE EUROPEA; tanto attraverso la normalità-certezza di un democratico voto popolare da parte dei cittadini-elettori d’Europa nei propri ambiti nazionali. Da ciò ne è derivata la grande anomalia di un’Europa Unita purtroppo senz’anima, non avendo chiamato, così com’era necessario fare, il popolo sovrano, a darsi quel potere costituente, inopportunamente esercitato da altri, senza averne minimamente il diritto. In questo grave male di origine, c’è la profonda genesi di quell’euroscetticismo dominante che oggi in modo esplosivo coinvolge gran parte dei popoli d’Europa, non investiti all’origine del ruolo fondante di popoli costituenti. L’indifferenza del sistema poco rappresentativo delle diverse anime d’Europa del potere dominante (dalla troika alla Commissione, alla BCE ed a tutti gli altri organismi che rappresentano, con il ruolo di ultimo della serie, il Parlamento Europeo), ha creato un amaro ed irreversibile distacco tra i governanti e governati d’Europa. L’obiettivo fondante da parte dei governanti è stato quello di rafforzare unicamente l’Unione nei suoi aspetti economico-finanziari e di compatibilità di bilancio dei singoli Paesi dell’Unione. Tutto, nella più assoluta indifferenza dei popoli d’Europa, per i quali si è agito a prescindere, dimenticando quelle che sono le regole a base della politica democratica di un popolo e/o di un insieme di popoli, di cui è democraticamente importante il diretto coinvolgimento per scegliersi liberamente anche pensando al futuro, l’EUROPA CHE VOGLIAMO, sempre che si decida liberamente di volerla come bene e patrimonio comune.