Pompei: presentazione 4°dossier “Padre Pio, il Santo della Misericordia” di Rita Occidente Lupo
MariaPia Vicinanza
Ottobre, mese mariano, al quale San Pio tenne tanto per la spiccata devozione alla Vergine del Rosario. E proprio nel Santuario si conserva in una teca, ben visibile a tutti, la rosa che il Santo volle inviare alla Madonna, tramite un pellegrino, essendo impossibilitato a recarsi personalmente ai piedi della Vergine. Correva il 20 settembre 1968, in occasione del 50° anniversario delle Stigmate visibili quando un Napoletano offrì al Padre un fascio di rose rosse. Lo Stigmatizzato del Gargano, visibilmente commosso, estrasse una rosa e chiese al donatore di portarla alla Madonna di Pompei da parte Sua. L’uomo, felicissimo dell’incarico avuto, obbedì. Giunto a Pompei, pregò una Suora del Santuario di porre la rosa dinanzi al quadro della Madonna. La religiosa, al nome del Santo che l’inviava, inserì con fervorosa pietà quel fiore tra gli altri che erano innanzi a Maria.
Il 23 settembre, deceduto San Pio la Suora, nel togliere i fiori dinanzi alla Madonna, si accorse che, mentre tutti gli altri erano appassiti, la rosa di Padre Pio ancora fresca, profumata, olezzante, richiusa come grazioso bocciolo.
Da allora, tale rossa non cessa di attirare la curiosità e la devozione dei tanti pellegrini che visitano il Santuario in ogni tempo.
Pertanto, a ricordo di tale spiritualità mariana di San Pio, il 24 Ottobre 2019, alle ore 17,00, presso la Sala consiliare del Comune, sarà presentato l’ultimo Dossier di Rita Occidente Lupo, Direttore del quotidiano dentroSalerno.it, , “Padre Pio, il Santo della Misericordia”, che raccoglie testimonianze inedite di guarigioni e miracoli. Dopo il saluto del Sindaco Pietro Amitrano, l’intervento di Elena Golia, infermiera per lunghi anni a Casa Sollievo della Sofferenza, che parlerà della Sua conoscenza del Santo. Non mancheranno altri testimoni che interverranno da San Giovanni Rotondo, dove lo Stigmatizzato visse fino al decesso. Coordinatore della serata il professore Antonio Adinolfi.