San Valentino Torio: intitolazione stadio a Giovanni Vastola

Il Comune di San Valentino Torio ha deliberato l’intitolazione dello stadio Comunale e dell’adiacente centro sportivo alla memoria di Giovanni Vastola, icona storica dello sport campano ed in particolare dell’agro degli anni 60’ scomparso nel gennaio 2017. Il sindaco di San Valentino Torio, Michele Strianese ci confida che era un suo sogno: “mi ero sempre detto che un giorno se avessi avuto il piacere di riaprire e sistemare il nostro impianto Comunale lo dovevo intitolare a Giovanni Vastola, gli spettava di diritto, per noi sanvalentinesi un mito, penso che sia un giusto riconoscimento alla memoria di uno sportivo che, durante la sua carriera di calciatore arrivata ai massimi livelli, ha onorato il nostro paese valorizzandolo e facendolo conoscere ovunque”. La manifestazione di intitolazione avverrà nei prossimi giorni, in concomitanza della festa di inaugurazione del centro sportivo polifunzionale. Purtroppo il restyling non prevede ancora il manto verde per il rettangolo di gioco e la tribuna ma l’amministrazione sta lavorando anche per questo con l’obiettivo di accaparrare un buon finanziamento. Bisogna dare merito anche all’assessore ai lavori pubblici Giancarlo Baselice che tanto impegno ha profuso per riaprire questo campo sportivo chiuso da anni per un contenzioso con la precedente impresa ed ora per effettuare questo importante recupero. Ritornando a Vastola, ricordiamolo, soprattutto per i più giovani che non hanno vissuto quell’epoca: Giovanni Vastola è da sempre un simbolo per la cittadina dell’agro ma anche un ricordo indelebile per tutti gli sportivi della provincia di Salerno che in quegli anni lo apprezzarono per i tanti gol realizzati fra serie A, B e C. Nacque a San Valentino Torio nel ’38 per poi trasferirsi in Emilia, ma non ha mai interrotto i legami con la sua terra. Iniziò la sua carriera calcistica come centravanti-ala nel Pro Poggiomarino e poi nella Palmese, dal ‘59 al ‘60 si mise in evidenza con le Fiamme Oro, serie D, dove in due anni realizzo 22 reti, Scopigno lo scoprì e se lo portò a Vicenza, seria A, in quattro anni realizzò 23 gol, giocando con gente del calibro di Campana, Vicini e Vinicio, poi passò al Bologna, 13 reti in due anni, in concorrenza con Marino Perani, poi nel ‘67-‘68 andò a Varese, 7 reti il suo bottino, in coppia con Anastasi, memorabile il suo terzo gol nella cinquina rifilata alla Juve di Herrera, segnò con un pallonetto che beffò Anzolin, nel ‘68-’69 approdò all’Inter con otto realizzazioni all’attivo, l’anno dopo tornò al Bologna, poi in serie B col Sorrento, infine in serie C1 con Piacenza e Derthona, in totale realizzò la bellezza di 52 reti. Il suo esordio in A avvenne il 22 ottobre del ’61 in Spal- Lanerossi Vicenza, vinse con il Bologna nel ’70 una Coppa di lega Italo-Inglese. Diventò poi allenatore professionista di 2° categoria, però la sua carriera da mister non si rivelò felice come quella da calciatore. Dal ’75 al ’95 allenò dalla Promozione alla C2 le seguenti squadre: Cervia, Corigliano, Rossanese, Schiavonea, Forio d’Ischia, Cesenatico, Chiaravalle, Adelaide Nicastro e Cotignolo. Di carattere schivo e riservato, ma disponibile con chiunque per un confronto ed una chiacchiera, in special modo quando si parlava del suo amato calcio, è stato da sempre voluto bene e rispettato da tutti, soprattutto nella sua terra. Si narra che in piazza a San Valentino quando faceva gol il nonno Nicolandrea offriva da bere a tutti. Il legame forte con la sua terra si rafforzò nel ’75 quando Gianni regalò la nuova divisa per la squadra del paese che in quegli anni iniziava la propria attività agonistica, parliamo dell’U.s. San Valentino, da allora sempre con i colori sociali giallo-rossi.