Prima di tutto il rispetto per l’uomo

Giuseppe Lembo

Il nostro tempo, fa le guerre sante, in nome del proprio dio, ma cammin facendo, proprio non sa e non vuole poi avere il dovuto rispetto per l’uomo. Il rispetto per l’uomo è il primo obiettivo-dovere della civiltà umana (se ancora esiste); non si può pensare ad altro, compreso l’altro religioso, se poi non c’è il dovuto rispetto per l’uomo, senza pretestuose differenze di genere; l’uomo comunque e sempre è da garantire, prima di tutto in quelli che sono i suoi diritti fondamentali, in quanto uomo della Terra. Il diritto dei diritti è il diritto alla vita; un diritto di tutti gli uomini della Terra. In nome della religione non si possono pensare e tanto meno fare, azioni contro il diritto alla vita; un diritto che naturalmente è patrimonio umano di tutti gli uomini della Terra. In quanto tale è degli uomini; è affidato a tutti gli uomini della Terra. Non si può uccidere in nome del proprio dio. Non si possono imbottire di tritolo e poi fare esplodere, bambine innocenti, o armare le mani altrettanto innocenti di bambini-soldati, così come accade sempre più spesso nel mondo dell’integralismo mussulmano, sempre più indifferente alla vita umana come valore. Le tante bambine imbottite di tritolo e poi mandate a morire, facendole esplodere, uccidendo così altri innocenti, purtroppo sono atti di una disumana barbarie; non hanno assolutamente niente di umano e tanto meno di religioso e/o di divino. Parlando di queste gravi violenze, commesse da un mondo adulto su degli innocenti, ha veramente ragione, la nostra Dacia Maraini, a gridare molto opportunamente al mondo che non siamo di fronte ad una guerra fra le culture; non di fronte ad una guerra fra la cultura mussulmana contro la cultura cristiana. Siamo solo e sempre più, di fronte ad un folle annientamento di vite umane come per le bambine fatte esplodere, vittime di una guerra fra culture, con il solo vero obiettivo di annullare le persone, al fine di farsi valere e far valere il proprio invadente e disumano fanatismo. Il terrorismo islamico e/o di qualsiasi altra matrice, attraverso atti di terrore violenti ed assolutamente inconsulti, si pone quindi, come solo obiettivo, il riconoscimento imposto del proprio potere violento. Più è violento, più si pensa come temuto e quindi riconosciuto da chi lo subisce. Nessuna religione e tanto meno quella mussulmana, può mai chiedere il sacrificio di vite umane. Se tanto succede, come oggi succede in tante parti del mondo, con un fare macabro ed assassino fortemente basato sul sangue e sulla violenza, è per sola volontà violenta e criminale di uomini barbaramente violenti; di uomini che hanno per solo obiettivo quello di imporsi al mondo con la violenza, perpretando con ordinaria determinazione, atti di violenza e di follia con massacri, fucilazioni, tagli di testa e rapimenti di donne; tanto, inopportunamente, in nome di un falso dio, che certamente non può volere tutto questo, ossia atti violenti dell’uomo contro l’uomo. Dacia Maraini dice che non si deve rispondere con altra violenza, usando altri coltelli, altre bombe, altre mitragliatrici. Forse può, anche essere questa la strada giusta; la strada secondo cui è giusto rispondere all’odio con un atto d’amore, alla violenza criminale con un grande Progetto di Pace. Oltre a difendersi, esercitando il dovuto controllo ed attivando le dovute misure di sicurezza, è assolutamente importante agire con la forza della ragione; tanto, alzando, prima di tutto, le proprie difese democratiche; issando alte le nobili bandiere delle proprie conquiste umane, il simbolo di una civiltà per l’uomo che non può e non deve accettare la sfida delle barbarie e delle violenze, pensando di uccidere barbaramente altri uomini della Terra. Questo inizio di secolo e di millennio, con le sue caratteristiche di umanità globale, sempre più mondializzata e sempre più vicina attraverso le strade telematiche del web, oggi più che mai ci pone di fronte problemi umani enormi; problemi, per i quali, se non si vuole la catastrofe finale, è necessario trovare soluzioni saggiamente condivise. È questo il progetto dei giusti che i saggi del mondo devono dare agli uomini della Terra; tanto, per il raggiungimento di un mondo nuovo; di un mondo di Pace con un insieme umano rispettoso delle diversità, una ricchezza da non ridurre in cenere, coltivando inopportunamente, il solo fanatismo barbaramente violento.