Proverbi Africani: le promesse

Padre Oliviero Ferro  

La promessa fa vivere l’uomo. Ma qualche volta la promessa frusta e inganna l’uomo. L’etica insegna ad essere serio nelle promesse da una parte; dall’altra, di non fidarsi delle promesse. Nella società africana, la promessa ha un enorme valore. Proprio perché si vive in una società dell’oralità, una parola detta è espressione della personalità. Una promessa fatta è un’ipoteca della propria reputazione. E’ meglio evitare di promettere per compiacenza qualche cosa che non si è in grado di realizzare. Gli africani non dimenticano mai le promesse. E quando ne sono autori, hanno un acutissimo senso di colpa, se non le mantengono, anche se nella realtà della vita, vari limiti impongono manchevolezza alla buona volontà. La parola, infatti, è manifestazione umana fondamentale, sonora proiezione nello spazio della personalità dell’uomo. La persona si offre nella parola. La parola ricapitola l’uomo. In tale senso, usare la parola per promettere è usare se stesso.

Ecco perché occorre prudenza. E, prima dei proverbi, vorrei inserire la mia esperienza personale in Congo RDC. In uno dei settori della parrocchia, i giovani avevano chiesto di sistemare un terreno per giocare a calcio. Io risposi loro va bene, ne parleremo. Non mi sono accorto che dicendo questo, secondo loro, avevo fatto una promessa e quindi si sono messi subito al lavoro. Il sabato sera, il padre che era andato a celebrare la messa, mi dice che i giovani stavano sistemando il terreno. Io gli rispondo che ne avevamo parlato, ma niente era stato ancora deciso. Così il giorno dopo, domenica, parto presto per andare a dire al responsabile della comunità di bloccare i lavori, perché niente era stato deciso. Forse loro l’avevano presa come promessa, perché per loro la parola è importante, mentre io ne avevo solo incominciato a parlare per poi vedere concretamente più avanti come fare. Chiusa la parentesi, passiamo ai proverbi.

“Se prometti una bobina di filo, devi dare una bobina di filo” (Bamoun, Cameroun) (la promessa è come un debito). Chi non ha niente, fa fatica a mantenere le promesse. “Se non ha di che comprarsi un pantalone, come farà a donarne uno a un suo vicino?” (Peul, Camerun). Mai fidarsi delle belle promesse, comprese quelle nelle campagne elettorali, Bisogna essere realisti. “Tieni, metti in bocca” vale più di “tieni, metti sulle spalle” (Peul, Cameroun). E un altro simile “Cinque galline in mano valgono meglio di mille in promessa” (Bambara, Costa d’Avorio). E un altro “Affare in parole è senza importanza” (Peul, Senegal). La promessa è bella a sentire, ma non basta per la vita dell’uomo. “Ti ricompenserò” ingrassa le orecchie, ma non ingrassa le guance” (Hutu, Rwanda). E’ meglio non ipotecare la propria parola con la promessa, quando non si ha la certezza di realizzarla. “Non promettere a qualcuno un’antilope prima di averla uccisa” (Basonge, Congo RDC). Una cosa posseduta vale più della cosa promessa

“Ciò che è  tuo, è ciò che hai ingoiato” (Basonge, Cong RDC). Sappiamo bene che la promessa non è mai una garanzia. “Ciò che è fuori mano è difficile da ottenere” (Hutu, Burundi). E un altro “Ciò che darai a un amico, non glielo promettere” (Ibo, Nigeria). Carpe diem: prendi il tempo come viene. “L’indomani non salva nulla” (Tutsi, Rwanda). La promessa non è niente, aspetta  il seguito. “Ahadi si neno, ngoja baadaye” (Congo RDC). E si continua: vale meglio dire “prendi” se piace a Dio, tu l’avrai. “Heri twaa kama inshalaa, utapata” (Congo RDC). E : chi si appoggia non cade, a meno che il suo appoggio non tenga. “Mwegama haanguki, ila mwega kugwa”.