Povera Campania!

Giuseppe Lembo
Siamo ancora ad un TURISMO (meglio dire villeggiatura) del mordi e fuggi, sempre più confuso e disordinato, fatto di SAGRE e SAGRETTE, assolutamente orfano di eventi artistici/culturali degni di attrazione e capace di qualificarne saggiamente il circuito. E così, il grande contenitore di UMANITÀ CAMPANA, facendosi un male da morire, si va sempre più tristemente svuotando anche della risorsa TURISMO, una SCIENZA ECONOMICA che vuole rispettate e concretamente applicate le sue 5O variabili.
L’improvvisazione, l’indifferenza istituzionale (dalla promozione-organizzazione, ai contenuti ed ai servizi), proprio non giova al TURISMO CAMPANO, minato da un FARE DA UMANITÀ DISUMANA, sempre più fatta di un triste, vuoto apparire che suona come tradimento dell’ESSERE IN DIVENIRE che, per un BUON TURISMO CAMPANO, possibile, ma negato, dovrebbe fare saggiamente parte di NOI. Purtroppo, non è così e la CAMPANIA FELIX, nonostante le sue tante ricche potenzialità, continua ad esercitare il ruolo di CAMPANIA INFELIX, facendosi un male da morire e negandosi tristemente al FUTURO.
Che disumana tristezza vedere la CAMPANIA morire senz’APPELLO di CAMPANIA, non sapendo trovare e dare le risposte giuste ai suoi poli di eccellenza “TURISMO ed AGRICOLTURA e non solo”, sempre più negati al FUTURO, con un “FUJTEVENNE” di braccia e soprattutto CERVELLI che fa un male da morire alla povera Campania nostra, ” ammalata di umanità disumana, con un triste mondo dell’apparire, sempre più orfano di umanità dell’essere, tristemente cancellata da noi, saggia umanità campana che, dal centro alla periferia, sempre più senz’anima, è destinata a morte sicura, carnefice la disumanità politico-istituzionale e l’indifferenza complice della gente che, da rassegnata, accetta di morire di Campania.