Pellezzano: edizioni Paguro, evento “Lo spazio del tempo. tra un attimo e l’eternità”

Anna Maria Noia

Un evento inteso e pensato come omaggio al tempo, all’arte della misura delle nostre esistenze: dal cilindro magico del creativo sanseverinese Michele Citro – responsabile di “Paguro Edizioni”, nonché docente all’istituto “Vhei” (Valletta higher education institute) di Malta e organizzatore di svariati eventi culturali locali o internazionali – ecco “Lo Spazio del Tempo. Tra un Attimo e l’Eternità”. Si tratta di un happening in atto al complesso museale dello Spirito Santo, a Pellezzano. La kermesse avrà luogo dal 20 settembre prossimo, start ore 18, fino alla fine del mese. Si parte con una retrospettiva di venticinque artisti, provenienti da ogni regione d’Italia. Oltre cento le loro opere, tra manufatti scolpiti, dipinti, fotografie, installazioni. Il vernissage – per l’appunto alle 18 – inaugurerà sia l’esposizione artistica che gli altri appuntamenti protraentisi al 30 settembre. Sempre in tema di Tempo. La mostra collettiva sarà visitabile ogni giorno, dalle 17 alle 20-20.30. Una manifestazione patrocinata dal Comune di Pellezzano; fortemente propugnata dal primo cittadino Francesco Morra e da Alessandra Senatore (presidente del Consiglio Comunale pellezzanese); patrocinio anche da parte dell’Assessorato allo Sviluppo e alla Promozione del Turismo della Regione Campania. Hanno collaborato e si sono interessati alla kermesse i Comuni limitrofi di Salerno, Baronissi, Fisciano, Mercato S. Severino. Sponsor: la casa editrice “Paguro”, il “Vhei”, l’azienda vinicola “Astoria”. Ecco, per la cronaca, i nominativi degli espositori: Antonio Bruscella, Ernesto Bruschi, Cinzio Cavallarin, Peppe Cuomo, Carmela De Caro, Antonio Sebastiano Daraio, Nicola Della Corte, Paolo Gaetani, Gianfranco Gobbini, Gerardo Grimaldi, Luca Impinto, Salvatore e Vincenzo Liguori, Pierluigi Lo Monte, Ida Mainenti, Rocco Manniello, Guido Marena, Pier Francesco Mastroberti, Rossella Nicolò, Maria e Pasquale Palese, Nicola Pellegrino, Franco Pironti, Giuseppe Pizzo e Vittorio Vertone. A tali prestigiosi protagonisti è stato richiesto di ideare un proprio elaborato, riflettendo e re-interpretando (concettualmente e/o figurativamente) proprio il Tempo. Un concetto che nell’antica Grecia veniva sviluppato in tre modalità distinte: Kairos, l’occasione; il momento propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità (attimo supremo). Poi: Chronos, definito quale successione di istanti, sequenza logica e cronologica, quantitativa – più che qualitativa. Infine, ecco delinearsi l’Aion, forza vitale, esistenza vera e propria – nell’anacronismo intermittente del vivere quotidiano (con tutte le contraddizioni e le criticità). Il 20 settembre, nel corso della vernice, vi sarà un rinfresco ad hoc. Sullo sfondo, musiche ambient con arpe. In scena, invece, le esibizioni (performance) live a cura dell’artista lucano Vertone – ispirato dalla tecnica del “rapidismo”; a seguire, una sfilata di fantasiose acconciature realizzate – per l’occasione – dalla hair stylist torinese (altresì ambasciatrice della “Philip Martin’s” al Festival del Cinema di Venezia) Cristina Veronica Noel. Dopo tutti questi appuntamenti, la serie di eventi verrà arricchita – sabato 21 settembre – dal reading poetico delle 18, il cui argomento saranno i “Poetica Tempora”. Verranno declamati versi tratti dalle liriche di numerosi poeti locali, incentrati sulle tre definizioni del tempo secondo i filosofi greci. Ancora, vi sarà il convegno “L’arte incontra la cucina”; durante la convention, il maestro umbro Gianfranco Gobbini – assieme al sodalizio “I semplici” di Pellezzano (produttori di zafferano) – illustrerà l’utilizzo della celebre spezia in campo pittorico. Non mancherà di presenziare un autentico “genio” della gastronomia (e non solo) italiana: il pasticciere Salvatore “Sal” De Riso – direttamente dalla “sua” costiera amalfitana. De Riso (eletto “pasticciere dell’anno 2010-2011” e “world pastry star” nel 2016) esporrà una sua creazione: un’opera d’arte “dolciaria” – tra i profumi e i sapori (o colori) della costiera. Usando (anch’egli) lo zafferano. Non finisce qui, perché il 23 e 24 settembre (dalle 17.30 alle 20) si terranno dei corsi di “arte terapia”: si tratta de “La danza delle emozioni”. A spiegare questo ulteriore “progetto” e/o momento di riflessione, sempre al complesso dello Spirito Santo a Pellezzano, sarà Raffaella Brancaglion – psicoterapeuta, psicodrammatista psicanalitica e teatro-arte-terapeuta veneta. Tempo anche per… “curare” – quindi. Tra corpo e psiche – guarda caso la psiche, presso gli antichi Greci, era l’anima. Sabato 28 – invece – l’attenzione si sposterà (ore 18.30) sulla nuova, recentissima pubblicazione di Michele Antonio Averardo; un ingegnere salernitano appassionato della Divina Commedia dantesca. Si vivrà infatti la presentazione dell’opera “Le tre faville c’hanno i cori accesi. Superbia, invidia, cupidigia e gli altri vizi capitali nella Divina Commedia”. Il saggio (opera prima) è stato edito per i tipi di “Paguro”. Prefazione di Pina Basile, responsabile della società “Dante Alighieri” – sezione (comitato) di Salerno. E’ scrittrice, poetessa, autrice di vari testi – nonché docente. Collabora alla cattedra di Linguistica Italiana, università di Salerno. Tornando ad Averardo, il volume (in versione cartacea è al prezzo di 14 euro), formato 15×21, consta di 144 pagine. È un viaggio attraverso le cantiche dell’Inferno e del Purgatorio, metafora di una ricerca interiore – nell’animo umano. Alla riscoperta di valori quali l’onestà intellettuale; la solidarietà; lo spirito di partecipazione; per un approccio etico al capolavoro dell’Alighieri. La riflessione si incentra sui vizi capitali descritti nelle cantiche di Dante; il riferimento particolare è appunto alla superbia, all’invidia, alla cupidigia (per alcuni critici, la lussuria). Sono questi i peccati dai quali, per Dante Alighieri, vengono originati tutti gli altri. Sono tematiche attuali e sempre cogenti, scottanti. Che partono dall’esegesi “classica” relativa al poema didascalico-allegorico del Duecento-Trecento per presentare, poi, anche tesi innovative e in sostanziale controtendenza al riguardo. Le nuove interpretazioni esposte dall’ingegnere confermano una lettura attenta ed analitica del massimo esempio di letteratura italiana di ogni epoca. Il genio dantesco, quindi, sviscerato in maniera puntuale e con ipotesi calzanti e surrogate da fonti chiare, forti. Michele Citro e i collaboratori od organizzatori della manifestazione invitano tutti a visitare l’expo e a prendere parte agli eventi “collaterali”.