Giffoni Sei Casali: demolizioni urbane, Amministrazione comunale indietreggia

Correva l’ormai lontano 24 maggio 2007 quando il Responsabile dell’area urbanistica del Comune di Giffoni Sei Casali ordinava alla FA.PI SpA di procedere alla rimozione delle opere realizzate in forza della concessione edilizia numero 114 del 29.08.2002 che autorizzava la costruzione di un albergo ed una sala congressi con annessi parcheggi al piano interrato.

Stando alla relazione redatta dall’UTC in data 26.03.2007, venivano infatti contestate delle irregolarità urbanistiche che tali invece non erano ma sufficienti a far avviare la macchina della burocrazia che conduce ad una condanna penale di tutti i soggetti interessati e al conseguente ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Salerno sezione penale.

Non sono stati sufficienti anni di continuo confronto con l’Amministrazione locale per cercare di dimostrare che le opere realizzate erano effettivamente quelle assentite con la Concessione edilizia del 2002 e le successive Conferenze di Servizi che avevano riconosciuto la legittimità degli interventi urbanistici eseguiti dalla Fa.PI prima e dalla COR.VILLAGE poi che ne aveva acquisito la titolarità.

Solo oggi, a distanza di oltre dieci anni, quando la demolizione è ormai in corso e gravano sulle spalle dei cittadini, centinaia di milioni di euro richiesti dalla ditta incaricata dell’abbattimento, l’Amministrazione, nella persona del suo Responsabile di settore sollecitato dal Sindaco per stabilire la congruità dei costi per l’abbattimento, ha infine preso atto che “a partire dalla proposta di DIA del 2 gennaio 2006 si sono succeduti una serie di atti e procedure assolutamente discutibili, alcuni dei quali sicuramente censurabili dal punto di vista del rispetto dei disposti normativi in ambito urbanistico attuativo, non ultimo l’intervento a diverso titolo delle differenti figure istituzionali che hanno determinato condizioni di inattuabilità dell’intervento edilizio e per le quali andranno sicuramente affrontati e chiariti i diversi aspetti legati sia alla legittimità formale degli atti, sia ai contenuti nelle diverse fasi procedimentali” (cfr. Nota prot. 7298 del 19.08.19).

E ancora, nello stesso testo si legge:” il cambio di destinazione urbanistica in ZTO Turistico-Alberghiera era già avvenuto con la prima conferenza di servizi e non si vede quale altra destinazione avrebbe potuto assumere con la destinazione extra alberghiera proposta in variante dal titolare del diritto edificatorio. (…) la variante proposta è di sicuro compatibile con la destinazione turistica ricettiva assentita in variante e divenuta definitivamente esecutiva: si tratta, di fatto, di un endoprocedimento che non comporta alcuna variante urbanisticamente rilevante

Nel caso in esame – continua il Responsabile Tecnico del Comune di Giffoni Sei Casali – “la destinazione d’uso proposta con la DIA del 02.01.2006 quale variante in corso d’opera, sarebbe stata immediata quanto naturale considerarla compatibile con la destinazione ZTO già consolidata come turistico ricettiva piuttosto che da collocare in aree di diversa destinazione di PRG

Detta in parole povere: LA DEMOLIZIONE È ILLEGITTIMA !! LA CONDANNA DELLA FAMIGLIA NOSCHESE IN SEDE PENALE È ILLEGITTIMA e oltre a rendersi immediato un intervento delle Autorità preposte, in primis il Sindaco, per porre fine ad una simile, inequivocabile ingiustizia, occorre che la cittadinanza tutta, scenda in campo per garantire che tutti i danni subiti vengano risarciti.

Si tratta di un’ingiustizia che grida vendetta; di milioni di euro buttati al vento; di una vita intera spesa per migliorare le condizioni di vita in un piccolo paesino della provincia di Salerno e per questo, il sig. Giuseppe NOSCHESE si è rivolto allo Studio Legale dell’Avv. Gelsomina CIMINO del Foro di Roma per smascherare finalmente l’indifferenza, la superficialità e non ultimo l’ignoranza di diverse figure istituzionali che negli anni si sono avvicendate mal interpretando e mal applicando una normativa di una chiarezza cristallina, laddove già da anni si era dato corso ad una modifica ZTO favorendo la creazione di strutture turistico-ricettive che certo avrebbero dato nuovo lustro a quel paesino e che invece, forse per semplice negligenza, ma certo a spese della collettività tutta, si è trasformata in un ammasso di pietre polverizzate dall’ostracismo.

E mentre increduli i veri protagonisti di questa orripilante scena onirica, assistono inermi si chiede addirittura che l’intera “sudditanza” con grato animo, accetti tutto ciò che “il Sovrano si compiaccia di ottriargli”

Studio Legale Gelsomina Cimino