L’inconscio delle coppie
dott. Michele Montuori
Oggi quasi tutte le coppie sono disorientate dal ricorso facile e perpetuato al sesso, che, scandagliando, viene ridotto ad una semplice ripetitività degli atti, quando non legato ad una procreazione, accetta a Dio.
Tuttavia, ciononostante, i rapporti si perpetuano – in rari casi addirittura sino alla tarda età -, il sesso divenendo il rifugio, seppur breve, dal logorio della vita moderna: quella che si vive ad esempio sul luogo di lavoro, a volte faticoso se non frustrante, quando non corrispondente alle esigenze interiori più profonde.
Purtuttavia, nel tempo, in moltissimi casi, oggi, quella ripetitività di atti fini a se stessi può esitare in rifiuti dapprima contenuti del rapporto, che si volgono poi in bugie ed inganni, sino a quando non si venga a concretizzare una deviazione più avanzata del vissuto, con tradimenti prima di pensiero e poi posti in atto, con partners incontrati per caso, a volte sul luogo del lavoro.
Tale deviazione si traduce poi nelle separazioni e in successivi divorzi – oggi ubiquitari e causa del male interiore dei figli -, condotti con determinazione, anche se in qualche caso può sussistere un immediato pentimento, che purtuttavia non si volge ad una santa riconciliazione.
A tali separazioni seguono, nella gran parte dei casi, oggi, nuove presunte comunioni, ancorché feconde, che però, a mio parere, non fanno altro che ingenerare sempre maggiori frustrazioni, che si riversano non solo sui nuovi partners, ma anche sui figli avuti prima e dopo.
Ecco all’orizzonte, allora, addirittura nuove ricerche di presunti affetti, che si volgono a convivenze ancor più prive di significato: il jet set le pone oggi sul mercato in maniera sempre più imbarazzante.
Ciò detto, quelle prime separazioni vengono in qualche caso fortunatamente evitate, a beneficio della prole, muta o al più capace di opporre un piccolo diniego all’intravista divisione genitoriale.
In tale caso, il vivere delle coppie va a sublimarsi, seppur spesso essendo preceduto da una incomunicabilità più o meno sorda tra i due, in un casto e quieto vivere, ancorché fecondo per figli e nipoti, oltre che esemplare, per quanto si possa, agli occhi dei parenti, se non della gente comune.