Salerno: Fiadel, lettera aperta al Comune ed a Salerno Pulita

Da tempo si sta assistendo ad un vero attacco in danno ai lavoratori dell’igiene urbana, siano essi dipendenti storici del Comune di Salerno o dipendenti di Salerno Pulita dei vari settori. Ancora una volta si cerca di attaccare quello che in realtà è l’anello più debole, il lavoratore.

In Salerno Pulita più volte si è sbandierato il numero di 506 unità, che in termini di prestazioni lavorative è circa la metà essendo comprensivo di impiegati amministrativi, addetti alle pulizie presso le strutture comunali e giudiziarie, addetti alle isole ecologiche, addetti negli impianti di compostaggio e oltre 200 impiegati part-time; pertanto il numero reale da considerarsi è 155 addetti alla raccolta e trasporto dei rifiuti (differenziati) e circa 90 addetti allo spazzamento.

Questa problematica fu appositamente evidenziata dalla Rsu della Salerno Pulita, Franco Parrinello, Francesco Pezzano, Antonella Condolucci, nonché dalla Fiadel. Chiedemmo di conoscere come effettivamente si sarebbe svolto un lavoro che per il passato vedeva impiegato il triplo dei lavoratori. Davanti a questa giusta rivendicazione la società, nella persona del presidente Fiorillo e del direttore Giuseppe Beluto, dava vita ad una fase sperimentale, con l’utilizzo (a detta degli stessi) di nuovi mezzi meccanici che sarebbero stati impiegati a pieno regime, in quanto l’amministrazione si era impegnata a produrre apposite ordinanze sindacali che disciplinavano la sosta in modo tale da permettere l’utilizzo dei mezzi meccanici in luogo delle maestranze.

Tutto questo ad oggi non è avvenuto e si spara sui lavoratori, i quali vengono additati spesso come pietra di scandalo se non avendo ancora bagni a disposizione qualche volta utilizzano i pubblici esercizi. L’appello che facciamo come Fiadel è di trasformare tutti i lavoratori da part-time a full-time, di organizzare un piano certo di utilizzo del personale, con percorsi di carriera lineari e trasparenti e soprattutto di verificare quali siano i mezzi effettivamente in dotazione ed utilizzati e quali invece restano fermi nei capannoni, perché le condizioni di sosta li rendono inutilizzabili.

Questa è una drammatica realtà che non può trovare in nessun modo come capro espiatorio il lavoratore. La Fiadel è a disposizione per avviare un confronto serio che veda presente anche l’amministrazione di Salerno, sul futuro dell’azienda.