Lourdes: giovani e non solo…in viaggio per solidarietà

dal nostro inviato il Direttore Rita Occidente Lupo

Quello della solidarietà sembra un mantra, tirato fuori al momento opportuno. Zoccolo duro sul quale s’incontrano e si scontrano talvolta ideologie e credi religiosi. La fede cattolica, non scevra di segni! Non a caso Lourdes, dal 1858 meta di pellegrinaggi in ogni tempo, col carico d’infermi e pellegrini, curiosi e volontari. L’Unitalsi lucana, presieduta da Francesco Biscione, segretaria Anna Savino, a fine Luglio, nella Terra delle apparizioni con: 80 infermi, 129 pellegrini , 95 barellieri, 164 dame, 6 sacerdoti, 4 medici per soccorrere, sostenere, aiutare coloro che vanno verso il luogo santo in cerca di grazie o in segno di gratitudine. Tra tanti volontari, una cospicua falange di giovani, che vive entusiasticamente l’esperienza per la prima volta o rinnovata nel tempo. “La mia seconda volta a Lourdes- dichiara Andrea Quagliara di Genzano, di 16 anni, Impegnato in Parrocchia-. Sia il mio parroco, che le religiose, più volte mi avevan proposta l’esperienza, che lo scorso anno ho avuto la grazia di poter vivere, densa d’emozioni intense. Lourdes mi ha insegnato tanto…mi ha dato tanto! Ho appreso il servizio ai sofferenti, che nel mio paese non avevo avuto modo di praticar. E di sperimentar il valore della condivisione nell’amicizia: di qui il mio messaggio a compagni che mi s’affiancano in tale pellegrinaggio di fede e solidarietà!” Ma a Lourdes ci vanno anche i meno giovani o quanti hanno il cuore fasciato dal dolore ed avvertono l’esigenza di rafforzare il cammino di fede. Catalina Belmar, cilena, recentemente vedova, affronta il lungo viaggio in treno verso la Grotta, da dama. “Sto vivendo un brutto periodo- rivela con semplicità- perché i lutti recenti, mi stanno mettendo in crisi. Dopo la perdita di mio marito, quella della madre della mia più cara amica, che ha continuato a farmi sanguinare il cuore. Son stata davvero angosciata, per cui un recente viaggio ad Assisi, dal quale ho attinto tanta serenità. Confidate le mie perplessità esistenziali ad un amico, la sua saggia e confortante risposta, che occorre rafforzare la fede allorquando si lotta col dolore. Di qui la decisione di mettermi in viaggio verso la Terra delle Apparizioni a Santa Bernadette, nella quale la sofferenza ben visibile. Ed il desiderio di rendermi utile agli altri, nel voler sollevare le sofferenze, pensando di vivere andando oltre il mio dolore personale, in una dimensione universale!”