Italia sempre più indifferente al futuro

Italia sempre più indifferente al futuro

Giuseppe Lembo

La necessità di conoscere se stesso è alla base del pensiero socratico. È, assolutamente, importante conoscere se stesso; è vitale, per Socrate, la conoscenza di se stesso. In Socrate l’uomo, un tutto unitario, è la misura di tutte le cose; tanto, non singolarmente inteso, ma in quanto essere umano. Singolarmente preso, l’uomo, così come visto da Socrate, il cui pensiero è oggi patrimonio del mondo, come solo pensiero socratico, non riesce assolutamente, a trovare le soluzioni giuste ai tanti problemi del mondo; tanto, non solo per sé, ma più in generale per l’essere umano allargato. Occorre quindi, ricorda Socrate, ad un mondo oggi umanamente confuso e sofferente di un grave nanismo del pensiero umano, una relazione interumana, ossia una feconda collaborazione con gli uomini; con tutti gli uomini. È da questa e solo da questa che può scaturire il sapere come valore di insieme; il sapere, quello vero, è il solo che può investire l’attività umana, non solo in termini teorici, ma anche e soprattutto, in termini pratici. Il pensiero socratico è un pensiero fondamentale per tutti gli uomini della Terra; è fondamentale ed importante, perché al centro c’è l’uomo. Socrate, deviando dal principio della speculazione filosofica riguardante la costituzione dell’universo e della sua genesi, si dedicò come non mai prima, allo studio dell’uomo; tanto, facendo sua la massima incisa sul frontone del tempio di Delfi “Conosci te stesso”. Socrate parte dal presupposto che la verità non proviene all’uomo dall’esterno, ma è contenta nell’intelletto umano. La verità, parte dall’intelletto umano, viene alla luce, dice Socrate, all’uomo della Terra di tutti i tempi, attraverso un lungo travaglio. Il metodo socratico per dare alla luce la verità, già parte dell’intelletto umano, è oggi conosciuto come metodo maieutico. Attraverso la maieutica l’uomo, usando i discorsi induttivi, può arrivare alla conoscenza dei concetti generali che lo riguardano come appartenenza d’insieme. Il concetto della conoscenza socratica è in sé la manifestazione della razionalità; è il suo attuarsi. È il presupposto dell’azione; oltre ad essere un elemento fondante della conoscenza, è un valore. L’uomo, un tutto unitario, è in sé un tutto unico. Il pensiero socratico riguardante l’importanza del conoscere se stesso, ha alla base un tutto unico; una totalità che si riassume nella ragione, come fonte di luce dell’intero complesso della vita umana; è la ragione che conferisce all’uomo la sua umanità. Il sapere, ci dice Socrate, è virtù; il male è ignoranza. L’uomo del pensiero socratico, è portatore di logos che fa di lui un essere razionale. L’importanza di Socrate per il mondo, più che filosofica, è fondamentalmente antropologica; è nella concezione dell’uomo imperniata sulla razionalità. Nel pensiero di Socrate c’è anche l’importante principio per l’uomo secondo cui “Nessuno pecca volontariamente”; nessuno, cioè compie il male sapendo che è male. Se lo fa, lo fa per ignoranza, scambiando per bene ciò che tale non è. Chi conosce il bene, ci dice Socrate, non può che attuarlo. La virtù umana viene ad identificarsi con la felicità. La virtù è felicità; essere felici, significa essere virtuosi. Come la virtù è felicità, così anche la felicità è virtù. Mentre la ragione determina le azioni umane, il logos supremo presiede tutti gli accadimenti del cosmo. Siamo ad un logos universale che agisce per il bene dell’umanità; è la divinità che regola gli accadimenti cosmici, governandoli con saggezza. La figura di Socrate è un importante riferimento presente e futuro. Socrate è un pensatore di tutti i tempi, impegnato com’è a scoprire per “se stesso” e per gli “altri”, la verità; tanto, in una feconda collaborazione di tutti gli esseri umani ragionevoli ed attivamente cooperanti nel pensiero e non solo, al fine di quel bene comune che è umanamente possibile se l’uomo conosce al meglio se stesso; se l’uomo, sa conoscere al meglio se stesso, impegnandosi a fondo in un processo di conoscenza senza il quale ne soffre maledettamente, tutto l’umano. A soffrirne è, prima di tutto, l’uomo che, non conoscendo se stesso, si fa male, tanto male, spesso involontariamente, coinvolgendo, tra l’altro, anche gli altri, i cui mali sono l’insieme dei mali di ciascuno di noi. Partiamo, quindi, senza dimenticarla mai, dalla massima incisa sul frontone del tempio di Delfi e seguendo il saggio pensiero di Socrate, pensiamo con la dovuta intelligenza, di rivolgere tutte le nostre attenzioni di uomini, alla conoscenza di se stesso. L’uomo per migliorarsi e migliorare l’insieme umano e sociale, ha assolutamente bisogno di conoscere se stesso; è una vera e propria necessità della sua vita individualmente intesa sulla Terra e della sua vita con gli “altri” della Terra. Tanto per aiutare se stesso e gli altri a liberarsi delle sofferenze in senso psicologico, economico, politico, razziale e/o religioso; ciascuno, queste sofferenze, le ha dentro di sé; conoscendosi, può governarle e trovare le soluzioni che sono concretamente utili, se non del tutto necessarie, a se stessi ed agli altri. Conoscere ed applicare il pensiero di Socrate del “conoscere se stesso”, giova e non poco, a ciascuno di noi.