Salerno: Ateneo, conto alla rovescia per il dopo Tommasetti

di Rita Occidente Lupo

Dopo la calda battaglia elettorale per le Europee, che ha visto tanto chiacchiericcio intorno alla candidatura del Rettore Aurelio Tommasetti, tra le fila salviniane e le arroventate amministrativa in alcuni Comuni, tra i quali Baronissi, il conto alla rovescia per l’elezione del nuovo Magnifico, giacchè l’uscente Rettore, incandidabile. In cinque a contendersi la sua poltrona: Genny Tortora, espressione dei dipartimenti Di Scienze e Informatica; Vincenzo Loia, direttore del Misa-Mis, dipartimento d’informatica e management; Maurizio Sibilio, direttore del dipartimento di Scienze Filosofiche e della Formazione; Ciro Aprea, dell’area di Ingegneria Civile, già nel consiglio d’amministrazione d’Ateneo ed ex delegato durante i tre mandati dell’ex Rettore Raimondo Pasquino; Mario Capunzo, già Direttore di Medicina e Preside di Scienze della Formazione, ordinario al Dipartimento di Medicina.

Capunzo ritenta, dopo il 2013, la corsa elettorale del 17 – 18 Giugno 2019. Al momento, dati i cinque nominativi, s’ipotizza una successiva votazione  25 -26 Giugno 2019, fino al ballottaggio previsto per gl’ inizi di Luglio per i due concorrenti più eletti. Capunzo con molta naturalezza rivela il perchè della sua scelta, nella ferma convinzione che occorra voltar pagina nella Cittadella universitaria. Guardando al futuro, per orientare sempre ulteriormente i processi culturali dell’universo giovanile, anche in vista occupazionale. “Credo che oggi i giovani, che frequentino il nostro Ateneo- dichiara- abbiano ottime chance per essere lungimiranti negli sbocchi lavorativi. Il che si può realizzare soltanto in possesso di una preparazione spendibile ad ampia gittata, anche nel panorama europeo. Non intendo demonizzare quanto finora svolto da Magnifici Rettori: soltanto gettare le premesse affinchè l’Università possa agguantare la sfida competitiva con altri Atenei. A me interessa semplicemente pensare alla formazione degl’iscritti, senza alcuna velleità politica o politicizzante. Credo che il compito di un Rettore sia proprio questo: saper arare il terreno nel quale si trova a dover svolgere un ruolo prestigioso, d’ampio rispetto e di responsabilità. L’Università non può essere trampolino di lancio per assecondare passioni politiche! Nè può abiurare al suo ruolo formativo in un momento contemporaneo così complesso ed articolato. Mi auguro che il nostro Ateneo possa ben presto spiccare il volo verso un’emancipazione culturale da qualsiasi franchigia ghettizzante. I giovani del Sud chiedono sempre più insistentemente conto dei propri sacrifici e delle proprie aspirazioni: un Rettore, è Magnifico soltanto se sa far lievitare speranze di certezze, non illusioni sterili!”